Genova. Era da un po’ che i vicini di casa avevano notato uno strano via vai di ragazze cinesi ma anche di uomini in quell’appartamento di via Monte Zovetto ad Albaro. Appartamento che di fatto era confiscato ed era proprietà del demanio ma era invece utilizzato come casa di appuntamenti.
Così i poliziotti della squadra mobile, guidati dal funzionario Federico Mastorci, in un indagine lampo, hanno deciso di appostarsi per vedere chi entrava e usciva dall’appartamento e ieri hanno effettuato una perquisizione. Dentro l’abitazione c’era una ragazza, ma anche la presunta sfruttatrice, una donna cinese di 49 anni.
Secondo quando scoperto dai poliziotti la 49enne tratteneva per sé tutti i guadagni lasciando alle ragazze sfruttate solo il sostentamento. Almeno due le ragazze che si prostituivano in questo periodo, ma probabilmente in passato ce ne sono state altre.
Sequestrati anche mille euro e diversi ‘attrezzi’ da lavoro. Il costo di un rapporto sessuale completo era di circa 100 euro I clienti venivano adescati tramite annunci sui siti internet a luci rosse. La 49enne è stata arrestata.
I clienti, secondo quanto appreso, arrivavano soprattutto dal quartiere. Alcuni di loro accompagnavano i figli a scuola o a fare sport e nell’attesa di andarli a riprendere, usufruivano delle prestazioni a pagamento.
A luglio sempre nel quartiere di Albaro, in via Pozzo, erano stati scoperti altri due centri massaggi che nascondevano lo sfruttamento di giovani prostitute cinesi.