Genova. La Procura di Genova ha chiuso le indagini sull’omicidio di Alessio Grana, ucciso a coltellate lo scorso agosto a Santa Margherita da Sergio Frisinghelli, giardiniere e suo vicino di casa.
Il pubblico ministero Luca Scorza Azzarà contesta l’omicidio volontario, e ha riconosciuto per Frisinghelli una serie di attenuanti. L’uomo potrà dunque fare richiesta per il rito abbreviato, beneficiando di uno sconto di pena nel caso in cui venisse accordato.
Frisinghelli, difeso dall’avvocato Claudio Zadra, si trova attualmente agli arresti domiciliari, che aveva chiesto e ottenuto a ottobre. Il giudice aveva motivato la decisione spiegando che non vi erano più le esigenze per la misura in carcere, alla luce della collaborazione dell’uomo alle indagini.
Il delitto era maturato in un contesto di pessimi rapporti di vicinato. Nella palazzina popolare sulle alture di Santa Margherita da tempo i residenti lamentavano episodi di aggressioni verbali da parte di Grana. La sera del 19 agosto, stando a quanto raccontato da Frisinghelli, il 35enne si sarebbe presentato alla sua porta picchiandovi contro e minacciandolo, armato di bastone. Il 58enne a quel punto ha aperto, ha afferrato un coltello e lo ha colpito.
L’uomo ha sempre sostenuto di essersi difeso, ma le ricostruzioni del delitto dimostrano che Grana è stato colpito sul pianerottolo, a testimonianza del fatto che Frisinghelli, nonostante l’atteggiamento minaccioso di Grana, ha comunque deciso di aprire la porta e affrontarlo. Nessuna legittima difesa, dunque, ma il riconoscimento delle attenuanti, tra cui la provocazione e le minacce da parte della vittima.