La manifestazione e il corteo

Fiaccolata per Gaza distrutta dalle bombe: “Chi sta in silenzio è complice” fotogallery

I partecipanti alla manifestazione si sono ritrovati alle 16.30 "per esprimere solidarietà al popolo palestinese e alla sua resistenza"

Genova. Una folla di circa 300 persone si è data appuntamento mercoledì pomeriggio in piazza Caricamento per una fiaccolata organizzata per “accendere la luce sulla Palestina e sul genocidio del popolo palestinese”.

I partecipanti alla manifestazione si sono ritrovati alle 16.30 “per esprimere solidarietà al popolo palestinese e alla sua resistenza, fino alla fine dell’occupazione colonialista militare e dell’apartheid di Israele, che va avanti da ben 75 anni – hanno spiegato gli organizzatori – Vogliamo lo stop immediato dell’assedio di Gaza e del genocidio sulla Striscia, in Cisgiordania, in Palestina, nonché l’apertura dei corridoi umanitari per l’approvvigionamento di acqua, cibo e farmaci. Vogliamo la liberazione dei prigionieri palestinesi, prima e dopo il 7 ottobre, e il ritorno degli oltre 6 milioni di profughi palestinesi nella propria terra”. Da Caricamento si sono poi mossi in corteo verso San Lorenzo.

La manifestazione è stata organizzata da Api, Associazione Senza Paura, BDS, CALP, Centro islamico, Circolo culturale proletario, Fronte del dissenso, Genova Antifacista, Gruppo Consiglio comunale Uniti per la Costituzione, Liguria Palestina, Newweapons, Non una di meno, Ora in silenzio, OSA, Partito Comunista, Partito Comunista del Lavoratori, Potere al popolo, Partito della Rifondazione Comunista, Palestina Libera Genova, SI Cobas, Sinistra anticapitalista, Studenti Balbi 2- Aula 6 Liberata, UDAP, USB.

“Genovesi, abbiamo scelto da che parte schierarci e ci siamo schierati con i diritti umani – ha detto Mohammad Hannoun, presidente di Api – ci siamo schierati con il diritto del popolo palestinese, che ormai sta vivendo da 75 anni un’occupazione colonialista e imperialista. Bombardamenti da terra e dal mare, contro i civili. Abbiamo visto in diretta migliaia di massacri in cui hanno perso la vita più di 11.000 bambini e 7.000 donne, abbiamo visto bombardare più di 245.000 unità residenziali, e sterminare interi quartieri nella striscia di Gaza, e tutto questo passa nel silenzio assoluto”.

La manifestazione, dopo aver percorso via San Lorenzo, ha raggiunto piazza De Ferrari dove si è unita al presidio degli attivisti di “Un’ora di silenzio per la Pace”: “Chi rimane in silenzio è complice – ricordato Hannoun – l’informazione mainstream spesso da poca visibilità a quello che sta succedendo veramente a Gaza, rispondendo ai dettami dei governi complici di questo massacro. Dobbiamo alzare la nostra voce e fare sentire tutta la nostra rabbia e solidarietà per il popolo palestinese. Palestina Libera”.

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