Genova. Il progetto del tunnel subportuale sarà modificato per evitare interferenze con la Sopraelevata. A dichiararlo oggi è stato il sindaco Marco Bucci, a margine dell’assemblea pubblica di Confindustria Genova nel capannone della Phase a Sestri Ponente. Un cambio di rotta che riapre completamente la partita della strada Aldo Moro, la cui demolizione parziale era considerata necessaria per realizzare i collegamenti tra la nuova infrastruttura e il centro cittadino.
“Prima si fa il tunnel, quando si vede che funziona si inizierà a parlare della Sopraelevata – spiega il sindaco -. L’uscita di via Madre di Dio aveva un’interferenza con la Sopraelevata, ma sarà cambiata perché il tunnel non deve avere alcuna interferenza con la Sopraelevata“.
Il progetto definitivo del tunnel, ancora sottoposto all’iter autorizzativo Paur, prevede al momento l’abbattimento del tratto della Sopraelevata all’altezza di Molo Giano per fare spazio alle nuove rampe di raccordo. Questa demolizione, che avrebbe lasciato l’arteria più importante della città spezzata in due tronconi, sarebbe avvenuta comunque in un secondo momento, una volta aperto il tunnel al traffico nel 2029, e avrebbe richiesto altri 15 mesi di lavori lasciando poi irrisolto il problema dell’eliminazione o riqualificazione dei monconi.
“È ovvio che la sopraelevata resterà in piedi fino alla fine del tunnel perché sennò tronchiamo la città”, ribadisce Bucci. Dopodiché cosa succederà? “Qualcuno deciderà, ma non penso che sarò io. Sarà qualcun altro che deciderà cosa fare, io comunque lascerò i miei suggerimenti. Ho una mia idea ma non la dico adesso perché non voglio influenzare nessuno. Al momento giusto la diremo, magari tra qualche mese”.
In realtà un’idea Bucci la aveva già espressa: tenere in piedi il tratto da San Benigno alla stazione marittima, buttare giù la parte centrale per liberare il fronte mare del centro storico e lasciare aperta la discussione sulla sezione di levante. Posizione condivisa anche dall’Ordine degli architetti.
Ma con la modifica al progetto del tunnel subportuale si riaprono tutte le ipotesi per la strada più iconica della città, inaugurata nel 1965. Una possibilità è tenere in funzione entrambe le arterie in favore del principio della “ridondanza infrastrutturale”, per evitare problemi in caso di blocco di una delle due, per quanto l’obiettivo principale del tunnel fosse proprio sostituire la Sopraelevata considerando più conveniente eliminarla che rimetterla a nuovo. Altri hanno proposto di convertirla – del tutto o in parte – in un parco lineare ciclopedonale come la High Line di New York.
Nel frattempo, come rivela l’edizione genovese di La Repubblica, nel progetto del tunnel subportuale manca un piano di utilizzo delle terre da scavo. Ma Bucci nega che ci siano rallentamenti sull’iter: “Io non riesco a capire il problema, a me non risultano intoppi. Per me il problema è già risolto, lo approfondiremo, ma non sono al corrente di sorprese”.