Genova. Sono una ventina in totale le persone sfollate dalla pubblica incolumità dopo il crollo del muraglione finito su un palazzo di via Acquarone nel quartiere di Castelletto, questo pomeriggio. Si tratta dei residenti dei civici 32,34, e 36 della via che abitano al primo e secondo piano e che si sono visti le macerie arrivare direttamente in casa.
Il crollo, avvenuto nel parcheggio condominiale che si trova alla fine di via Cabrini, non ha solo per miracolo provocato feriti ma la pioggia torrenziale ripresa nel pomeriggio sta provocando alcuni ulteriori cedimenti di materiale. Il gas nel frattempo è stato precauzionalmente chiuso in tutti e tre i palazzi.
Gli sfollati si sono radunati fuori dai palazzi per capire il da farsi e confrontarsi. Stanno cercando al momento soluzioni temporanee presso amici e parenti ma sul posto sono arrivati anche l’assessore alla protezione civile Sergio Gambino e l’assessore ai lavori pubblici Pietro Piciocchi per mettersi a disposizione delle esigenze di chi al momento si è ritrovato fuori casa.
Lo choc è tanto, anche per chi abita ai piani alti e non ha sofferto danni: “Io ero a casa e ho sentito tremare il pavimento – dice una residente – ho sentito un forte boato, e quando mi sono affacciata ho visto quello che era successo”.Un’altra residente, al terzo piano, conferma che “avevo le cuffie, ho sentito il boato, è stato fortissimo”.
“Io abito al quarto piano e ho visto tutto, mi sono spaventata tantissimo – racconta una studentessa che abita con la famiglia al quarto piano – ho sentito gli allarmi suonare, mi sono affacciata e ho visto la terra franare e arrivare contro il palazzo. Ho urlato ed è subito arrivata mia madre. Il nostro appartamento non è stato danneggiato, ma non so se dormiremo qui stanotte. Abbiamo molto ansia che possa continuare a franare, e anche tanta paura che ci facciano lasciare casa nostra. Ci hanno detto che la terra continua a franare”.
L’assessore comunale alla Protezione Civile, sul posto, si sta confrontando con gli sfollati per capire quanti hanno bisogno di una sistemazione: “Non sappiamo quanto dovremo stare fuori – dice il proprietario di uno degli appartamenti interessati dalla frana – due, tre giorni. Il Comune ha dato disponibilità a pagare l’albergo, quindi o andremo in albergo o cercheremo una sistemazione da amici. Il problema è che continua a franare terreno”.
E per gli sfollati i tempi di rientro sono estremamente incerti, come conferma l’assessore comunale alla protezione civile Sergio Gambino: “Impossibile fare previsioni sul rientro delle persone nelle abitazioni evacuate. Stiamo parlando di un muro privato su un terreno privato, gli amministratori di condominio dovranno individuare i proprietari del parcheggio, capire le responsabilità e a quel punto partiranno i lavori, che saranno appaltati dai proprietari del terreno o dei condomini interessati. Noi interverremo in un secondo momento, una volta ricevuta la certificazione di messa in sicurezza revocheremo gli sgomberi”.