Appuntamento

Genova ricorda l’eccidio di Bornasco del 23 aprile 1945. Cassibba: “Doveroso ricordare”

"È importante conoscere il passato per non ripeterne gli errori nel presente e nel futuro. Da Bornasco è partita una grande lezione: Genova non l’ha dimenticata"

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Bornasco. Il presidente del Consiglio comunale di Genova Carmelo Cassibba ha tenuto quest’oggi l’orazione ufficiale in occasione della commemorazione dell’eccidio di Bornasco nella frazione Gualdrasco, in provincia di Pavia. Con lui, a rappresentare Genova e il Comitato permanente della Resistenza della provincia di Genova, il gonfalone simbolo della città.

Era il 23 aprile del 1945 quando 25 detenuti, punto di riferimento della resistenza genovese, vennero selezionati come ostaggi per aprire la fuga nazista che da Genova muoveva verso il nord. Arrivati nel paese di Bornasco, usati come esche, in sei non ce la fecero cadendo sotto il fuoco degli alleati, mentre i nazisti si mettevano in salvo.

«È un legame speciale quello che unisce Genova a Bornasco – dichiara il presidente del Consiglio comunale Carmelo Cassibba – che non si spezza col passare del tempo, ma si rinnova con la vicinanza e nel ricordo. Ci sono incontri, nella vita di ciascuno di noi che segnano profondamente il nostro percorso umano, si incidono nel nostro animo e creano forti legami, proprio come questo. Sono davvero grato al sindaco di Bornasco Roberta Bonetti e a tutti i cittadini per avermi accolto con tanto calore. È un onore rappresentare Genova in questa giornata di commemorazione. Avere con me il gonfalone simbolo del nostro Comune, decorato di medaglia d’oro al valor militare per il contributo dato alla liberazione della Patria, rafforza questa sentita partecipazione, che ha il fine ricordare i genovesi che sacrificarono la vita per permetterci oggi di vivere in democrazia e di continuare ad encomiare la grande umanità che i nostri concittadini sopravvissuti trovarono negli abitanti di Bornasco. È doveroso ricordare. È importante conoscere il passato per non ripeterne gli errori nel presente e nel futuro. Da Bornasco è partita una grande lezione: Genova non l’ha dimenticata».

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