Il caso

Autista Amt aggredita a San Desiderio, un mazzo di fiori dai ragazzi dell’ostello: “Ma non siamo stati noi”

Il "bel gesto" dopo l'episodio al capolinea dell'86. Sullo sfondo il tema della convivenza non sempre facile tra il quartiere e i minori stranieri non accompagnati

Generico febbraio 2023

Genova. Nei giorni scorsi aveva creato scalpore la notizia dell’aggressione da parte di un gruppo di minori stranieri non accompagnati nei confronti di una autista di autobus Amt avvenuta al capolinea della linea 86 in piazza Grosso, a San Desiderio, nel levante genovese.

La donna aveva chiesto ad alcuni giovani a bordo di abbassare il volume della musica che usciva da alcune casse e per tutta risposta il gruppo di bulli l’aveva accerchiata e minacciata. La conducente si era asserragliata al posto di guida mentre i ragazzi continuavano a gridare e battere le mani sulla lamiera del bus. All’arrivo della polizia i giovanissimi erano già scappati.

L’episodio è stato denunciato come l’ennesimo gesto violento nei confronti di dipendenti di Amt da alcuni sindacati di categoria, Ugl e Orsa, ma soprattutto ha alimentato alcune tensioni sopite nel quartiere di San Desiderio dove, nell’ostello del paese, sono ospitati trenta minori stranieri non accompagnati.

Quella dell’accoglienza nell’ostello in realtà è una delle esperienze più positive in città, la gestione dei ragazzi da parte della cooperativa incaricata e di altri partner è stata considerata da più parti efficiente e di qualità. Peraltro molti elementi portano a escludere che i ragazzi protagonisti dell’aggressione all’autista fossero ospiti dell’ostello ma fossero venuti da altri quartieri.

Ad ogni modo, per distendere gli animi ma anche per dare il buon esempio, ieri al capolinea dell’86 in due giovanissimi ospiti della struttura, insieme alla responsabile del centro, hanno consegnato un mazzo di fiori all’autista di turno della linea Amt. “Un piccolo gesto di solidarietà e di rispetto dopo l’increscioso episodio di qualche giorno fa che aveva visto coinvolta una collega”, hanno spiegato dall’ostello.

La speranza dei ragazzi e dei gestori della struttura è quella che il percorso di integrazione e convivenza avviato mesi fa con fatica e soddisfazione non venga interrotto a causa di un episodio i cui contorni sono ancora tutti da chiarire.

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