Il progetto

Certosa, ecco il mini scolmatore del rio Maltempo per mettere in sicurezza strade e metropolitana fotogallery

Sarà capace di deviare 26 metri cubi d'acqua al secondo verso il torrente Torbella, il cui alveo sarà abbassato e riprofilato

Lo scolmatore del rio Maltempo

Genova. Una galleria sotterranea lunga poco più di 500 metri capace di raccogliere le acque del rio in piena e smistarle nel letto del Torbella, mettendo quindi ‘al sicuro’ l’abitato di Certosa e, soprattutto, la futura stazione della metro di via Canepari. Questo è il progetto dello scolmatore del rio Maltempo, il piccolo torrente che nasce dal versante nord delle alture di Granarolo per sfociare nel Polcevera poco a valle di Rivarolo.

Piccolo sì, il Maltempo, ma capace di grandi criticità, con una piena duecentennale dalla portata di 40 metri cubi al secondo, assolutamente troppo rispetto alle dimensioni attuali dell’alveo che per quasi metà del suo percorso scorre tombinato sotto l’abitato di Certosa. Per questo motivo il Comune di Genova ha deciso di optare per un intervento di messa in sicurezza capace di annullare i problemi di allagamenti e, soprattutto, di sbloccare la futura nuova stazione della metro di via Canepari, ad oggi ricadente in una zona di innondabilità tale da imporre, in caso di allerta meteo, la chiusura al pubblico.

Il progetto, finanziato dal ministero delle Infrastrutture con 20,86 milioni di euro, è stato depositato nella sua versione di fattibilità tecnico economica presso gli uffici tecnici di Regione Liguria, aprendo quindi la fase di studio e di verifiche. La soluzione trovata dai progettisti lavora su tre ambiti: il primo, quello più importante, è quello di realizzare una galleria scolmatrice di 526 metri (nella foto di copertina il tratteggiato in giallo)capace di raccogliere 26 metri cubi al secondo, con una derivazione costruita a monte dell’omonimo viadotto della A7, praticamente al congiungimento dei due rami torrentizi che danno origine al rio, e che farà defluire nel letto più ampio del rio Torbella le acque in eccesso.

Ma non solo. Sono previsti diversi interventi anche per il rio Torbella, il cui alveo sarà abbassato e riprofilato nel tratto compreso tra la foce e il congiungimento con la galleria scolmatrice (che sarà poco a valle di via Fasciotti) mentre il ponte ferroviario Canepari sarà ricostruito eliminando la pila oggi in alveo. Al contempo si interverrà anche per la sistemazione del tratto tombinato del rio Maltempo (nella foto di copertina il tratto in rosso), il quale sarebbe sgravato delle portate prodotte nella parte di monte del bacino e sarebbe in grado di far defluire la portata di progetto prodotta in quello di valle.

Il progetto adesso inizierà il suo iter burocratico e di valutazioni tecniche e non sono ancora note e prevedibili le tempistiche legate alla sua eventuale realizzazione. Senza dubbio però, almeno sulla carta, si tratta di un’opera che potrebbe cambiare per sempre lo scenario del dissesto idrogeologico di quei territori, sbloccando di fatto una parte di città da troppo tempo in balìa del Maltempo. In tutti i sensi.

 

 

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