Imprevisto

No green pass, il cantante Povia diserta la piazza di Genova: “Sono positivo, ho il Covid”

Per la prima volta movimento diviso: in piazza della Vittoria appuntamento musicale, alle 16.30 il corteo da Caricamento

Generico dicembre 2021

Genova. Il cantante Giuseppe Povia si è ammalato di Covid. A riferirlo è stato lui stesso in un messaggio inviato agli organizzatori dell’evento contro il green pass in piazza della Vittoria dove era atteso oggi pomeriggio. “Sono positivo con carica bassa, sto bene”, ha riferito l’artista scusandosi per la sua assenza. “Lo abbiamo sentito, non era in formissima ma siamo tranquilli”, ha precisato una delle referenti di Giustizia sociale.

Povia, contestato per le sue posizioni considerate omofobe e razziste, sarebbe stato lo special guest dell’appuntamento musicale di questo sabato. In piazza ancora una volta l’avvocato genovese Marco Mori, che si candidò con Casapound alle elezioni europee del 2019. La presenza di Mori e Povia ha provocato anche un comunicato di una parte del sindacato Cub contro un’altra categoria dello stesso sindacato che ha promosso la manifestazione.

Per la prima volta dopo quattro mesi, infatti, il fronte no green pass di Genova si presenta diviso al classico appuntamento del sabato. Da un lato si svolgerà il consueto corteo organizzato dall’associazione Libera Piazza Genova, che partirà alle 16.30 da piazza Caricamento con concentramento previsto alle 15 e arrivo del corteo ai Giardini Brignole. Questo il percorso: via Gramsci, piazza della Nunziata, gallerie, piazza Corvetto, via Serra, via Fiume, giardini Brignole. Dall’altro, appunto, l’appuntamento di piazza della Vittoria. Non è chiaro se sia stata soltanto la presenza di Povia a dividere il movimento ma è evidente che si tratta della prima volta in cui le diverse associazioni non si accordano per far partire il corteo dalla piazza dove già si gli svolgono interventi pomeridiani, aspettando la fine dell’happening per far partire il corteo.

Povia nel suo messaggio ha anche ringraziato i “numerosi relatori, penso soprattutto ai medici sospesi, che mi hanno dato informazioni per sensibilizzare sempre più persone e spiegare che questi schizofrenici alle istituzioni non solo stanno esagerando con le misure, ma ricordano giuridicamente le dittature del secolo passato“. Poi ha concluso con un saluto: “Ciao Genova, resistere vuol dire combattere due volte. Liberi di scegliere, si procede e non si cede“.

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