Liguria. Green pass e protocolli specifici per i locali all’aria aperta e quelli al chiuso: a distanza di quasi un anno le discoteche potranno tornare a far fare quello per cui sono nate: ballare.
Ieri il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ha ricevuto le associazioni di gestori delle discoteche e la soluzione sembra ormai vicino. Il grimaldello per sbloccare anche le ultime resistenze è l’utilizzo del green pass per l’accesso ai locali.
Già oggi potrebbe essere presentato un nuovo protocollo di sicurezza al Comitato tecnico scientifico. L’obbiettivo è di renderlo operativo in modo da consentire la riapertura dei dance floor dal 1 luglio.
Il sottosegretario Costa ha fatto notare che in questi 20 giorni moltissimi altri giovani, i frequentatori delle discoteche, riceveranno il vaccino dando modo alla situazione epidemiologica di migliorare ulteriormente prima della riapertura.
Si parla di un settore che più di altri ha sofferto gli effetti dela pandemia, dal valore di circa 2 miliardi di fatturato e che occupa 100 mila addetti nel nostro Paese, in larga parte figure a chiamata, rimaste fuori da cassa integrazione e altre forme di sostegno.
Le regole. Non solo il green pas – certificato che si ottiene con la vaccinazione, anche a 15 giorni dalla sola prima dose, con un attestato di avvenuta guarigione dal Covid non più vecchio di sei mesi o ancora un tampone, molecolare o rapido, eseguito 36 ore prima.
Un nodo ancora da sciogliere è questo: il ministro della Salute Roberto Speranza vorrebbe limitare gli ingressi alle discoteche ai soli vaccinati, anche per spingere i ragazzi a farsi vaccinare, ma l’ipotesi non piace ai gestori dei locali.
Le mascherine potrebbero essere tenute in tasca e utilizzate nei momenti di maggiore assembramento come in fila, ai banconi del bar o al guardaroba. Inoltre per le discoteche al chiuso ci saranno limiti di capienza in base alla metratura.
Nel protocollo sarà previsto anche l’acquisto on line dei biglietti, che oltre ad essere emessi ai soli possessori di uno dei tre attestati che costituiscono il green pass, saranno anche nominativi, per consentire l’eventuale tracciamento dei presenti in caso di contagi.