Monitoraggio

Le orche sono ancora a Genova ma sono stressate e il cucciolo rischia di non farcela fotogallery

Ha comportamenti anomali, dicono alcuni esperti, e non va bene. Intanto potrebbe essere stata ricostruita la loro rotta

Genova. Non chiamatele “orche superstar“, non umanizzatele, non pensate che stiano facendo una vacanza in riviera ligure, ma sperate che trovino al più presto la loro rotta, lontano dal porto di Pra’, in mari che abbiano un fondale più profondo dei 15 metri della zona del terminal Psa, in mari più puliti e ricchi di pesci, anche.

Sono molti gli esperti, biologi, oceanologi, addetti ai lavori, personale dell’Acquario di Genova e della fondazione Acquario di Genova (che ringraziamo per le immagini di questo articolo) uomini della capitaneria che – oltre ai tanti, troppi curiosi – stanno trascorrendo ore, da domenica, per monitorare il comportamento e nei limiti del possibile anche lo stato di salute del “pod“, il piccolo branco, di orche che ha fatto capolino a poche centinaia di metri dai quartiere di Voltri e Pra’.

Quello che è emerso da questi giorni di studio è che gli esemplari sono quattro (un maschio adulto, un cucciolo probabilmente sotto i sei mesi di età, la mamma e un quarto esemplare che al momento non è certo se sia una femmina o un giovane maschio). Il problema, uno dei problemi, è che il cucciolo dà segnali di comportamento anomalo, non sta bene, potrebbe non sopravvivere, azzarda qualche biologo, ma tutto il branco è assai stressato dalle ore trascorse in un mare molto trafficato e in un ambiente antropizzato.

Sembra essere venuta meno l’ipotesi che le orche, mai avvistate nella parte Nord del Mediterraneo, se non forse nel 2015 a nord ovest della Sardegna, siano arrivate per un’abbondanza particolare di cibo. Anzi. Accade che le orche talvolta seguano i mercantili perché questi a loro volta sono seguiti da tonni e altri pesci predatori, di cui le orche si nutrono, ma non sarebbe questo il caso.

In queste ore, in base ad alcuni possibili avvistamenti avvenuti nei giorni scorsi, alcuni appassionati avrebbero ricostruito la rotta. Il 14 novembre un pod molto simile a quello genovese è stato avvistato a Cartagena (stretto di Gibilterra”, il 19 novembre alle Baleari, e poi Genova.

Cos’è. L’orca (Orcinus orca) è un cetaceo odontoceto. Si trova in tutti i mari e in tutti gli oceani del mondo, dalle fredde regioni artiche e antartiche, fino ai mari tropicali. Da diversi secoli è stata registrata la presenza di una popolazione nei pressi dello stretto di Gibilterra da cui si può presumere che arrivi il nucleo arrivato a Genova.

Ha una dieta molto ampia, anche se singole popolazioni sono specializzate in particolari tipi di prede. Alcune si nutrono esclusivamente di pesci, e altre cacciano altri mammiferi marini come leoni marini, foche, balene e delfini e uccelli come pinguini anche di grosse dimensioni.

Il peso di un maschio di orca può superare le 10 tonnellate, mentre il peso di una femmina può raggiungere circa le 7-8 tonnellate. La lunghezza è di 7-11 metri per il maschio e 5-8 metri per la femmina. L’orca è un mammifero marino che può nuotare molto velocemente, raggiungendo la velocità di 55 km/h grazie alla potente spinta della sua coda muscolosa.

L’orca vive normalmente in gruppi famigliari a struttura matriarcale composti da una femmina da diverse generazioni da lei discendenti; più famiglie possono unirsi a formare un “pod”. Normalmente in questi gruppi i maschi, una volta raggiunta la maturità sessuale, tendono ad allontanarsi per accoppiarsi con femmine non consanguinee.

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