Liguria. L’istituzione della nuova super-Asl, ALiSa non piace per niente a sindacati e opposizioni. La Giunta Toti ha portato oggi il provvedimento all’approvazione del Consiglio Regionale, ma le critiche non mancano.
“Riteniamo- spiegano Cgil, Cisl e Uil – che la giunta Toti attraverso l’assessore Viale non stia costruendo una riforma a misura della nostra Regione, ma si stia semplicemente assemblando maldestramente modelli di altre Regioni, in particolare Lombardia e Veneto, senza però neanche generare gli auspicabili risparmi di sistema da indirizzare poi, sull’erogazione delle prestazioni e, anzi, si sta costituendo quella che possiamo definire la sesta ASL ligure. ALiSa sarà una vera e propria struttura pesante con tutti gli organi gestionali previsti per le aziende pubbliche e con i relativi costi che, da un lato supporta tecnicamente la Giunta Regionale e dall’altro assume e centralizza competenze tecnico-gestionali su materie sovraordinate (in gran parte ancora da definire) rispetto alle ASL, Aziende Ospedaliere, IRCCS e Istituti facenti capo al SSR. Questo genererà un aumento dei costi, unico caso nel panorama nazionale, senza intervenire sull’esposizione della spesa sanitaria regionale e sottraendo per il finanziamento di ALiSa fondi previsti per l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza, LEA”.
“Spesso – attacca anche il consigliere Pd Valter Ferrando – la Giunta regionale ha fatto riferimento a quanto è accaduto in Regioni governate dal centrodestra, in particolare Lombardia e Veneto: vorremmo ricordare che in quei territori sono state drasticamente ridotte le Asl, cosa che in Liguria, invece non accadrà. Ci sono regioni con oltre il triplo dei nostri abitanti che hanno quasi la metà delle nostre Aziende sanitarie; mentre in Liguria si pensa addirittura di aumentare le poltrone (e non i servizi)”. “Sul tavolo – spiega la capogruppo Raffaella Paita – restano ancora parecchi nodi irrisolti, come il problema delle fughe e delle liste d’attesa. Ci chiediamo, e se lo chiedono soprattutto i cittadini, che fine abbia fatto il vecchio piano sanitario regionale sull’attuazione del quale si registrano continui ritardi e disservizi”.
“Una scatola vuota inutile, dannosa e incostituzionale che aggiunge costi e poltrone nella sanità ligure, sottraendoli dalle risorse destinate ai livelli essenziali di assistenza. Toti e Viale giocano d’azzardo con i soldi, e sulla pelle, dei cittadini – è il durissimo giudizio dei portavoce del MoVimento 5 Stelle -. La programmazione in fatto di sanità è in capo alla Regione, come sancisce la normativa statale, e non può per nessuna ragione essere demandata ad un’azienda. Inevitabile che il DDL sarà impugnato da Roma subito dopo essere stato approvato”.
“La riforma sanitaria promossa dalla giunta Toti e la costituzione di A.Li.Sa – conclude il Gianni Pastorino di Rete a Sinistra – non risolvono i problemi. Con il nuovo soggetto amministrativo concepito dall’Assessore Viale avremo un novo direttore generale, un nuovo direttore sanitario e un nuovo direttore amministrativo che andranno a sommarsi a quelli già presenti nelle 5 ASL liguri. Insomma, una grande occasione persa; una riforma mancata”.