Genova. Già nelle scorse serate chi abita sulle colline della Valpolcevera aveva potuto notare quegli strani fasci luminosi che aggettavano da un capo all’altro del nuovo, ancora incompleto, ponte di Genova. Qualcuno pensava che fossero tecniche per misurare l’allineamento della costruzione.
Non era così e la soluzione dell’enigma si è avuta ieri quando i laser si sono colorati di rosso, bianco e verde, i toni della bandiera italiana. “Salini Impregilo desidera esprimere la sua vicinanza ai genovesi e allo stesso tempo diffondere un messaggio di unione e solidarietà a tutti gli italiani, che affrontano questi giorni con coraggio e speranza”, hanno scritto, in privato, dall’azienda ad alcuni familiari delle vittime per raccontare lo spirito dell’iniziativa.
Stamani l’ufficialità pubblica dell’iniziativa: “Un gesto simbolico con cui il Gruppo intende ringraziare le autorità, i medici, gli infermieri e tutti coloro che a vario titolo in tutto il paese si stanno impegnando senza tregua per affrontare la situazione di emergenza e salvare vite umane”.
Il fascio luminoso che si accenderà sopra il nuovo ponte di Genova, a partire da questa sera (alle ore 19e30), sarà visibile su tutta la lunghezza di 1.000 metri del nuovo ponte, e si collegherà virtualmente al suono dell’inno d’Italia riprodotto in tutta la città, unendosi alle altre iniziative che spontaneamente stanno emergendo in tutto il Paese. La sera dell’inaugurazione il “Ponte di Luce” potrà essere seguito in diretta streaming sul sito www.salini-impregilo.com.
“I colori della bandiera dell’Italia parlano al cuore e danno coraggio, uniscono le persone sotto una unica speranza, quella di superare anche questa sfida del coronavirus e far ripartire il Paese che guarda oltre le emergenze e ce la vuole fare in tempi rapidi”, dichiara Pietro Salini, amministratore delegato di Salini Impregilo (Webuild).
Intanto i lavori per il nuovo viadotto procedono: oggi iniziano le operazioni di spostamento e varo della trave 10-11, che dal parco ferroviario salirà a quota 40 metri entro domani sera. Ma i costruttori devono fare i conti con l’aumento delle defezioni causa rischio sanitario. Dopo la Cossi di Sondrio, una delle aziende principali fra le subappaltatrici di PerGenova, che ha scelto di non proseguire le attività, altre maestranze stanno pensando di tirarsi indietro.
L’ora della verità scatterà la prossima settimana: il varo del terzo impalcato da 100 metri era necessario per non fermare troppo a lungo la circolazione ferroviaria e non portare il cantiere intero in stallo ma non si esclude che da lunedì i ritmi possano subire il contraccolpo dei lavoratori che, nonostante le misure di sicurezza esistenti in cantiere in materia di prevenzione del Coronavirus, preferirebbero fermarsi.