Analisi

Caldo record e “troppa pioggia”, in Liguria l’inverno è sempre più simile all’autunno

Il cambiamento climatico nei dati Arpal: temperatura media quasi 2 gradi oltre la norma, in montagna l'acqua sostituisce la neve. La tendenza è chiara: "Andiamo incontro a un progressivo riscaldamento"

Genova. L’inverno che sta per concludersi è stato il più caldo degli ultimi vent’anni in Liguria, con temperature che hanno sfondato più volte i record stagionali e un’anomalia di quasi 2 gradi rispetto alla norma, un valore pesantissimo in termini climatologici. Ma c’è di più: è stata una stagione molto simile all’autunno, non solo perché il freddo è mancato quasi del tutto, ma anche perché le precipitazioni sono state decisamente abbondanti se confrontate con le caratteristiche storiche del periodo.

È lo scenario che emerge dai dati raccolti ed elaborati da Arpal a partire dal 1° dicembre fino ad oggi. Rilevazioni che mettono in luce non tanto un singolo episodio quanto una tendenza di lungo termine: dovremo abituarci, insomma, a inverni sempre più caldi ma anche – probabilmente – sempre più piovosi e quindi pericolosi dal punto di vista idrogeologico, come ha dimostrato l’ondata di maltempo degli ultimi giorni col suo carico di frane, smottamenti e danni diffusi a causa di un terreno ormai completamente impregnato d’acqua.

A parlare nel modo più efficace sono i grafici. Quello riportato sotto rappresenta l’andamento delle temperature medie rilevate giorno per giorno in Liguria: per ogni stazione meteo si prende la temperatura media giornaliera, quindi si calcola la media di tutte le stazioni e si ottiene così una cifra “regionale”, utile per valutare fenomeni su larga scala senza farsi influenzare dalle dinamiche locali. La fascia verde rappresenta la normalità riferita ai vent’anni precedenti (2003-2022), le linee blu e rossa congiungono i record giornalieri, la linea nera mostra le temperature medie registrate in questo inverno 2023-2024.

Generico marzo 2024

“Possiamo notare che effettivamente, nel corso dell’inverno passato, abbiamo avuto lunghi periodi in cui la temperatura è stata molto al di sopra della media e addirittura a febbraio per un paio di settimane abbiamo superato i livelli massimi mai registrati nel ventennio 2003-2022 – spiega Barbara Turato, dirigente del servizio meteorologico e idrologico di Arpal -. Se facessimo il confronto con periodi ancora precedenti, il valore sarebbe ancora più elevato rispetto alla climatologia“.

Generico marzo 2024

Prendendo come riferimento la temperatura media invernale del ventennio 2022-2023 per tutta la Liguria, infatti, si osserva una chiara tendenza. Il valore climatologico è pari a 6 gradi e prima del 2013 (tranne un solo caso, nel 2007) non è mai stato superato, mentre dal 2014 l’anomalia è quasi sempre positiva e perlopiù crescente. Oggi si può dire che la Liguria ha 1,9 gradi di febbre mai così alta – rispetto al suo teorico stato di salute riferito agli ultimi vent’anni.

Generico marzo 2024

Ma i dati raccolti a livello globale, che prendono come termine di paragone l’epoca pre-industriale (1850-1900) ci dicono invece che è il pianeta è malato da tempo e che si sta aggravando. E che la Liguria non è altro che un piccolo sintomo in un quadro patologico generale. “Già nella prima parte dell’anno l’anomalia positiva della Terra era più di un grado oltre la norma – sottolinea Turato osservando il grafico -. A partire da settembre ci spostiamo nella fascia rossa, tra 1,5 e 2 gradi oltre la norma. Per due giornate l’anomalia è stata addirittura 2 gradi rispetto ai valori di riferimento. Anche se a noi sembrano pochi, questo significa che c’è molta energia in gioco“. E l’energia può tradursi facilmente in fenomeni estremi.

Generico marzo 2024

E infatti, allargando l’orizzonte al cinquantennio 1961-2010, i dati delle città liguri non lasciano spazio a interpretazioni. Nell’ultimo inverno Genova ha registrato un’anomalia positiva di 2,4 gradi nelle massime e 2,8 gradi nelle minime. Ancora peggio Savona: 3,1 gradi sopra la media per le massime, 2,5 per le minime. Alla Spezia 2,1 per le massime, 2,9 per le minime. Meno evidente il divario a Imperia, con anomalie rispettivamente di 1,5 e 1,6 gradi.

Generico marzo 2024

Non solo le temperature sono sballate. “Anche le precipitazioni sono state anomale rispetto alla climatologia – continua Barbara Turato -. Normalmente nei mesi invernali piove relativamente poco perché è più facile che nevichi, invece l’inizio dell’anno ha avuto caratteristiche quasi autunnali. A partire da febbraio c’è stata una sequenza di perturbazioni che hanno portato piogge diffuse, che in alcune località dell’entroterra del Levante hanno superato i 1000 millimetri tra dicembre e fine febbraio: significa quasi 300 millimetri in più rispetto alla climatologia del periodo”.

Generico marzo 2024

Anche in questo caso le immagini vengono in aiuto. La zona fucsia corrisponde all’anomalia più marcata: Val Fontanabuona, Val d’Aveto e il comprensorio del Beigua hanno ricevuto più pioggia del normale. Anche perché buona parte di quell’acqua, a gennaio e febbraio, avrebbe dovuto cadere sotto forma di neve. La dinamica interessa soprattutto le zone appenniniche, mentre le aree costiere sono sostanzialmente in linea con la media o leggermente superiori.

L’unico risvolto positivo si concretizza sul fronte della siccità. “Siamo arrivati nel 2023 con un deficit idrico abbastanza importante in tutta la regione, più marcato in alcune zone – ricorda la dirigente di Arpal -. L ‘autunno aveva consentito un recupero parziale del deficit, mentre questa prima parte dell’anno ci ha consentito di andare oltre la media stagionale avvicinandosi ai massimi storici degli ultimi vent’anni”. I grafici delle precipitazioni cumulate illustrano bene il fenomeno: la linea nera nel 2024 è già ampiamente oltre la normalità statistica dell’ultimo ventennio.

Generico marzo 2024

Insomma, se mai fosse servita un’ulteriore conferma, l’inverno appena passato dimostra che il cambiamento climatico c’è e non si limita a qualche giornata o qualche annata un po’ più calda del solito: “Se analizziamo i dati delle tendenze negli ultimi 20 ma anche 50 anni vediamo che c’è un progressivo riscaldamento con valori sempre più elevati rispetto alle medie stagionali”, conclude Turato. Alla prossima estate non manca poi molto: l’ultima è stata la più calda di sempre sulla Terra (almeno da quando l’umanità è in grado di rilevare la temperatura) e ha regalato un primato storico a Genova, vedremo se il 2024 riuscirà a infrangere ancora una volta tutti i record.

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