Il progetto

Sampierdarena, centrale teleriscaldamento Iren sotto i ferri: “Rinnovo e miglioramento ambientale” fotogallery

La rivisitazione degli impianti permetterà una drastica riduzione delle emissioni, mentre saranno portate ampie modifiche sul piano estetco

ristrutturazione centrale Iren Sampierdarena

Genova. Il suo edificio è una quinta grigia del fronte-porto di Sampierdarena, con quella caratteristica “piramide a gradoni” di cui pochi in città sanno la reale funzione. Almeno fino ad oggi: è stato infatti depositato il progetto di rinnovo degli impianti, efficientamento energetico e miglioramento ambientale che ne cambierà il look ma anche la “sostanza”.

Stiamo parlando della Centrale di cogenerazione di Genova Sampierdarena, la cui proprietà, Iren, ha recentemente preso iniziativa per intervenire sulla tecnologia e sull’impatto urbano di questa grande impianto collocato nel cuore del quartiere. Entrata in servizio nei primi anni ’90, la centrale è uno stabilimento industriale destinato alla produzione congiunta di energia elettrica, convogliata alla Rete Elettrica Nazionale, ed energia termica, inviata alle utenze servite dal teleriscaldamento sotto forma di acqua surriscaldata a 120°C. L’impianto alimenta tre rami distinti ed interconnessi della rete di teleriscaldamento della città di Genova: termodotto “Campi”, termodotto “Fiumara” e termodotto “Cittadino”.

“L’impianto di cogenerazione esistente, in funzione dagli inizi degli anni ’90, risulta ormai obsoleto e ha un rendimento non più competitivo rispetto al parco produttivo installato. L’impianto ha ottenuto la qualifica di Cogenerazione ad Alto Rendimento (CAR) solo per l’anno di produzione 2012 – si legge nel documento depositato presso il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica per la valutazione di impatto ambientale – Il turbogas del ciclo combinato cogenerativo e la caldaia da 27,6 MW necessitano di interventi manutentivi straordinari ed, in generale, gli impianti installati risultano sovradimensionati rispetto alla richiesta dell’utenza termica. Da maggio 2022 è infatti cessata la fornitura di calore, tramite il circuito “Campi”, allo stabilimento dell’Ansaldo Energia che rappresentava la principale utenza termica, pari a circa il 60% del calore complessivo erogato dalla centrale”.

Al fine di ridurre le perdite per calore disperso, quindi, la temperatura di mandata della rete di teleriscaldamento sarà ridotta da 120°C a 90°C. La rete, che si estende con i circuiti “Fiumara” e “Cittadino” per una lunghezza di circa 8 km di doppia tubazione, serve una volumetria di circa 1,6 milioni di m3 (dati al 2023).”In generale, con il progetto di rinnovo proposto si otterrebbe un miglioramento dell’efficienza energetica globale: l’unità cogenerativa avrebbe i requisiti per ottenere la qualifica CAR e beneficerebbe di Titoli di Efficienza Energetica (TEE). L’incentivo Conto Termico sarebbe applicabile alla sezione di Solare Termico e sarebbe possibile applicare l’IVA agevolata del 10% agli utenti del teleriscaldamento con l’ottenimento della qualifica CAR”.

Parte importante del progetto anche il lato prettamente estetico: stando ai primi rendering, infatti, il colore grigio che ha caratterizzato l’edificio fino ad oggi sarà sostituito dal blu in diverse sfumature e con un tema rinnovato sulla facciata lato Guido Rossa. Saranno poi aggiunti delle alberature all’estero e una distesa di pannelli solari sulla copertura, oltre che ad un grande logo Iren e una rinnovata illuminazione notturna.

Secondo quanto ipotizzato dal progetto, i lavori potrebbero durare circa 20 mesi, con una ipotetica data di inizio a maggio 2025. Una volta terminato il cantiere l’impianto potrà far registrare diminuzioni importanti per quanto riguarda le emissioni: secondo le stime riportate da Iren di parla di circa il 47% in meno di CO1 (-4.700 t/anno), il 76% in meno di NOx (-6 t/anno) e il 50% in meno di produzione di CO (vale a rire -2 tonnellate all’anno).

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