Genova. E’ una delle caratteristiche che in questi mesi è stata più volte messa sul banco degli imputati come principale responsabile delle criticità nel conferimento dei rifiuti da parte dei cittadini. Oggi la sua funzione è sospesa in via sperimentale dopo il pressing di questi giorni dei sindacati, e la sua ‘presenza’ sarà rivalutata a gennaio.
Stiamo parlando del riduttore di sagoma dei nuovi cassonetti elettronici con cui Amiu sta rimpiazzando i normali bidoni in tutta la città, quello sportello di lamiera che impone l’accesso al bidone a contenitori e sacchetti sotto una certa dimensione e che, secondo il primo progetto, sarebbe diventato removibile solamente attraverso l’uso di una chiave data in utilizzo a commercianti e titolari di attività. Una funzione che in questi mesi di utilizzo dei nuovi “cassonetti smart” ha creato difficoltà ai cittadini e, complice un pizzico di pigrizia, ha spinto molti genovesi a prendere la pessima abitudine di abbandonare i sacchetti dei rifiuti fuori dai bidoni stessi, creando in alcuni casi vere e proprie discariche a cielo aperto.
Una caratteristica che ha creato molte polemiche, e che è diventato oggetto di discussione di un recente accordo sottoscritto dalla stessa Amiu con Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel, dove le parti si sono accordate per un incremento di alcune frequenze nello svuotamento dei bidoni, servizi specifici di pulizia delle piazzole e appunto la modifica delle bocchette di accesso. Già in questi giorni, quindi, è possibile vedere i primi bidoni sbloccati (li abbiamo documentati in Val Bisagno) che quindi permettono il conferimento di sacchi più voluminosi.
L’accordo, però, introduce un’altra importante novità, pensata dalle organizzazioni sindacali per ovviare alle criticità riscontrate in questi mesi: è stato, infatti, sbloccato l’accordo per l’assunzione di 40 nuovi addetti part time verticale (al 50%) a tempo indeterminato più 4 autisti da assegnare al centro della Volpara “al fine di incrementare la frequenza di raccolta e contenere il fenomeno del conferimento a terra”. L’accordo sottoscritto prevede che entro gennaio le parti sindacali e l’azienda faranno un nuovo incontro sul tema, valutando i risultati di queste iniziative.
“Questo significativo potenziamento del personale risponde alla volontà dell’amministrazione di migliorare sensibilmente la qualità della vita dei cittadini, garantendo le nostre strade più pulite e accoglienti per tutti – ha sottolineato Giovanni Battista Raggi, Presidente di Amiu Genova – Gli addetti ecologici, grazie al loro impegno costante anche e soprattutto durante le festività, contribuiranno in modo tangibile a rendere Genova una città ancora più bella e vivibile”.
Soddisfazione per l’accordo da parte di Fit Cisl: “Sicuramente un inizio ma questa buona volontà da parte dell’azienda deve trovare completa realizzazione – ha spiegato a Genova24 il coordinatore regionale Umberto Zane – anche perché dopo la il levante e il centro il nuovo sistema di raccolta arriverà a ponente. Ma prima devono essere risolti definitivamente i problemi per evitare di gettare tutta la città in una vera e propria emergenza rifiuti. Entro gennaio ci rivedremo e faremo tutte le valutazioni del caso”.
L’obiettivo di Amiu è sostituire tutti i 26mila cassonetti della città con i nuovi modelli elettronici entro il 2024, per poi passare all’uso “intelligente” vero e proprio, con l’apertura comandata da un badge personale o direttamente da un’app sullo smartphone, nel corso del 2025. Amiu non cambia strategia sulla raccolta dei rifiuti e conferma la tabella di marcia che, dopo l’introduzione ormai consolidata del nuovo sistema in Valbisagno, prevede le prossime tappe nel Levante entro l’estate, poi in Castelletto a settembre e in Oregina a ottobre.
Secondo gli ultimi dati forniti da Amiu in commissione consiliare a Tursi, nelle nuove postazioni bilaterali il differenziato raggiunge il 58,9% del totale (31% di carta, 11,4% di misto plastica-metalli e il 16% di organico) contro il 41,1% di indifferenziata. Con i bidoni tradizionali, invece, il differenziato raggiungeva il 22% del totale. Il tutto vetro escluso, visto che la raccolta di questo materiale è stata da tempo esternalizzata. Il programma ora prevede di estenderli in Albaro, poi Quarto alta, per poi proseguire con Nervi, Quinto, Sant’Ilario, poi Sturla e Quarto bassa, Valle Sturla e San Martino. Quindi sarà il turno delle alture del centro.