Genova. Si avvicina alla conclusione la complessa vicenda politica del Parco nazionale di Portofino. L’ipotesi di una perimetrazione “a tre” analoga a quella del Parco regionale – limitata quindi ai comuni di Camogli, Portofino e Santa Margherita Ligure – si fa ancora più strada dopo l’incontro di oggi tra il presidente ligure Giovanni Toti e il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.
“I Comuni del territorio – ha riferito Toti dopo l’incontro – chiedono che il Parco di Portofino abbia confini più ristretti, lo vogliono soprattutto i Comuni che quel parco ospitano, Portofino, Santa Margherita, Camogli. Ed è anche l’ipotesi più sensata visto che il resto del Tigullio è assai antropizzata, un’area con importanti lavorazioni industriali. La perimetrazione fatta dal ministro Cingolani e dal ministero rispondeva ad esigenze che non sono più volute dai territori, ho quindi comunicato al ministro Pichetto che siamo disponibili a dare un’intesa sui confini, ma non quelli che occupino mezzo Tigullio perché non sarebbero accettati dagli stakeholder dello stesso territorio“.
“Ad oggi – ha ricordato il presidente ligure nel punto con la stampa – vige un decreto di Cingolani che stabilisce confini di salvaguardia in attesa dell’intesa con la Regione. Sentiti tutti i sindaci del territorio, la direzione del Parco, la comunità, il nuovo sindaco di Camogli, alla Regione è arrivata una sollecitazione molto chiara. La Regione è disponibile a concedere l’intesa solamente su un’ipotesi di confini più stretti, ancora da limare nel dettaglio, ma molto più ristretti del decreto Cingolani. Oggi col ministro abbiamo ragionato di ridurre le aree di salvaguardia in attesa dell’intesa definitiva, escludendo almeno quei Comuni che la Regione ha già manifestato al ministero non essere nelle condizioni politiche di concedere l’intesa, quindi verosimilmente riducendo le fasce di salvaguardia all’area di Santa Margherita, Portofino, Camogli e forse alcune fasce limitrofe. Ma è chiaro che non siamo più all’ipotesi di un parco che vada da Chiavari fino quasi a Genova. Coi tempi necessari addiverremo a un nuovo decreto di salvaguardia più ridotto e poi ci prenderemo alcuni mesi per definire l’intesa in via definitiva”. Laconico il ministro: “Nulla da aggiungere”.
La battaglia sui confini va avanti dal 2021, quando il Consiglio di Stato, accogliendo il ricorso degli Amici del monte di Portofino, ha imposto l’istituzione del Parco Nazionale con una perimetrazione provvisoria estesa a 11 comuni basata su una proposta dell’Ispra. Da allora è in corso un braccio di ferro nei tribunali amministrativi che vede coinvolta la Regione con l’obiettivo di conservare il più possibile l’attuale perimetrazione senza estendere i vincoli. Sia il decreto di perimetrazione s
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Già in agosto, a valle di un incontro romano, il ministro Pichetto Fretin aveva ribadito a Toti “l’apertura a trovare una soluzione condivisa tra tutti gli attori istituzionali e le associazioni al fine di riperimetrare il parco in modo definitivo, giungendo in tal modo anche all’estinzione del contenzioso amministrativo che è in essere”. La proposta della Regione inviata già nel 2022 interessa la superficie dei comuni di Portofino, Camogli e Santa Margherita Ligure per un totale di oltre 1.500 ettari per la parte terrestre e 350 ettari per l’area protetta marina.