Timori

San Fruttuoso di Camogli, scoppia il caso della caletta privatizzata. Il sindaco: “È così da anni”

Il Comune rinnova la concessione per 47 metri quadrati di spiaggetta a levante della baia. Il canone? Poco più di 3mila euro per sei mesi di occupazione

Generico aprile 2024

Camogli. Una concessione di sei mesi per 47 metri quadrati, le dimensioni di un piccolo appartamento. Un’inezia rispetto alle lunghe spiagge dell’Adriatico, ma un sacco di spazio se rapportato alla superficie della minuscola caletta di San Fruttuoso di Camogli, una piccola perla a levante dell’insenatura che ospita l’abbazia medievale. Il provvedimento del Comune, che ha pubblicato un avviso per manifestazioni di interesse dopo aver ricevuto l’istanza di rinnovo dal precedente gestore, ha scatenato un polverone: il timore è che si arrivi a una privatizzazione totale di questo gioiello, oltretutto con oneri molto modesti a carico dei gestori.

“Noi non abbiamo fatto altro che applicare quello che a suo tempo avevano fatto le precedenti amministrazioni“, si difende il sindaco Giovanni Anelli che amministra Camogli da un anno. L’area in questione, infatti, è affidata da oltre un decennio alla società La Caletta, che ogni anno chiede il rinnovo della concessione demaniale e che continuerà a gestirla dal 1° aprile al 30 settembre 2024 essendo stata l’unica ad aver presentato domanda alla scadenza del 30 marzo. Nulla di nuovo, insomma. Come detto, si tratta di 47 metri quadrati: un rettangolo di spiaggia di 40 metri quadrati, a est rispetto alla foce del rigagnolo, per installare sdraio e ombrelloni, più 7 metri quadrati sull’altra sponda per allestire due cabine a uso spogliatoi.

Il punto è che la caletta è piccolissima e quasi non avanza spazio per la libera fruizione. Anche perché ciò che resta è occupato da un’altra concessione per la sosta di piccole imbarcazioni. “È vero, ma quella non è la spiaggia principale, che invece resta pubblica – controbatte Anelli -. Sono stato contestato perché avrei venduto un bene pubblico, ma abbiamo solo rispettato quanto era stato fatto in precedenza perché non avevamo altre possibilità. Sembra che qualcuno abbia sollevato il problema solo con quest’amministrazione. Bisognerebbe chiedere ai miei predecessori”, controbatte Anelli. Al limite si poteva decidere di non rinnovare la concessione. “Le procedure però non sono velocissime – argomenta il sindaco – e in questo momento tutti i Comuni stanno navigando a vista in attesa di capire come si risolverà la questione Bolkestein”.

A finire sotto accusa è anche il canone di occupazione, pari a 3.225,50 euro. A conti fatti significa poco più di 500 euro al mese per una delle location più esclusive della riviera. “È il canone minimo previsto dalla legge per un’attività di tipo turistico-ricreativo, non l’abbiamo deciso noi – risponde ancora Anelli -. Ci sono parametri ben precisi, il Comune non può stabilirne uno più alto”.

Il caso è stato stigmatizzato anche da Selena Candia, consigliera regionale della Lista Sansa: “Il bando stabilisce un canone stagionale di tremila euro: un’inezia per il futuro concessionario. Evidentemente l’accessibilità dei litorali vale così poco per il Comune di Camogli. Non ci stancheremo mai di ribadire che le spiagge sono un bene pubblico, che deve rimanere a disposizione di tutte e tutti. Questa ennesima privatizzazione ci conferma che in Liguria i litorali sono considerati macchine da soldi, messi a disposizione solo di chi può permettersi sdraio e ombrellone. L’idea per cui il bello deve essere esclusivo è profondamente ingiusta: per questo continueremo a combatterla”.

Il Comune di Camogli, per la verità, è uno di quelli che rispettano la soglia minima del 40% di litorale balneabile adibito a spiaggia libera o libera attrezzata, percentuale stabilita dalla legge regionale e violata in molte località rivierasche. “Vorrei tranquillizzare: se qualcuno mi chiede se vogliamo privatizzare tutta San Fruttuoso, la risposta è no, restituisco al mittente l’accusa. San Fruttuoso è un gioiello che dev’essere rispettato e valorizzato. Al momento non vogliamo aumentare i tratti in concessione“, garantisce Anelli. Che tuttavia non mette paletti troppo rigidi: “Dovremo fare chiarezza su tante cose, oltre a San Fruttuoso c’è la questione della spiaggia di Camogli e dell’area portuale. Il futuro è tutto da scrivere“.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.