Istituzione

Il difensore civico e garante dei diritti dell’infanzia presenta il bilancio delle attività 2021 e 2022

Critiche da parte di Macrì (ANMiC Genova) e Linea Condivisa: "Tempistiche di presa in carico troppo alte, sono un ulteriore discriminazione"

Generico aprile 2023

Genova. Oggi, davanti ai componenti della I Commissione-Affari generali istituzionali e Bilancio, presieduta da Lilli Lauro, il Difensore civico di Regione Liguria Francesco Lalla ha presentato le relazioni sull’attività svolta dall’Ufficio nel 2021 e 2022.

Francesco Lalla, che assume anche la delega di Garante dei diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza, ha illustrato nel dettaglio le iniziative assunte e i risultati conseguiti sia nella difesa civica che nella tutela dei bambini.

«L’incontro di oggi – ha dichiarato il presidente Lilli Lauro – è stata una preziosa occasione per conoscere, ancora una volta nel dettaglio, l’attività svolta da questo fondamentale Organo di garanzia dell’Assemblea che, peraltro, assume una duplice veste in ruoli così delicati per la comunità ligure. Da oltre dieci anni possiamo contare – ha aggiunto Lauro – sulla competenza, professionalità, la sensibilità e l’equilibrio del dottor Lalla che da tanti anni è a disposizione e rappresenta un riferimento imprescindibile per i cittadini, per i bambini, per le persone fragili e in difficoltà. Oggi – ha concluso – abbiamo avuto l’occasione per ribadire la riconoscenza, la stima e il rispetto della nostra Istituzione per il suo generoso contributo».

Francesco Lalla, già procuratore capo della Repubblica del tribunale di Genova, nel gennaio 2011 è stato eletto, a larghissima maggioranza, dal Consiglio regionale Difensore civico della Liguria e il suo incarico, che ha durata quinquennale, è stato più volte rinnovato.

Le relazioni 2021 e 2022 saranno domani presentate in Consiglio regionale. Solo nel 2022 l’Ufficio del Difensore civico ha assunto a protocollo 476, i settori di intervento principali sono stati servizi pubblici in concessione (luce, gas e acqua), sanità, accesso agli atti, emergenza abitativa, previdenza e assistenza sociale.

“In qualità di Garante per i diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza – si legge nella stampa ufficiale  – l’Ufficio nel 2022 ha preso in carico circa 80 segnalazioni, oltre ad ulteriori 60 richieste giunte e risolte celermente principalmente via e-mail o per telefono. Di queste la gran parte hanno riguardato la presunta violazione di diritti dei minorenni disabili e l’ambito dell’emergenza sanitaria Covid-19, conflitti famigliari, affidamento, scuola”.

Parole che però non sono state gradite da Marco Macrì, delegato minori ANMiC Genova, che ha così commentato queste ultime dichiarazioni: “Presunta violazione dei diritti? Spiace leggere si ponga in dubbio la veridicità delle discriminazioni subite dalle famiglie, dai bimbi e bimbe, dagli adolescenti e adulti con disabilità. Voglio ricordare che ad oggi le famiglie devono aspettare ben oltre il doppio del tempo di legge per l’invalidità civile, abbiamo una classe con 7 disabili quando la norma ne prevede massimo 3, abbiamo un tempo di presa in carico per minori con problemi di neurosviluppo che supera i 3 anni e non ultimo spiagge inaccessibili a portatori di handicap in barba alla legge 104. Sarebbe gradito dai giornalisti e dalla politica anziché sminuire, porre ombra sulle segnalazioni calarsi nei panni di chi vive una Genova e una Regione non inclusivi”. Aggiornamento: il commissario pro tempore di ANMiC Genova, Cristian Giacoletto, ha contattato la redazione di Genova24 per prendere le distanze dalle dichiarazioni del delegato Macrì, spiegando che tali posizioni non rispettano quelle dell’associazione.

A rincarare la dose anche Linea Condivisa che con una nota stampa sottolinea come “La mancata presa in carico di bambine e bambini dal sistema pubblico determina una spesa per le famiglie interessate di 5000/7000 euro all’anno a favore di strutture private, cosa che si possono permettere solo famiglie con redditi medio alti. Chi non ha queste disponibilità economiche rischia di lasciare per molto tempo i propri/proprie figli/e senza i necessari interventi. A questo si aggiunge la situazione di riconoscimento della legge 104/92 che in Liguria arriva addirittura a 270 giorni, a fronte di altre regioni che si attestano a 150 giorni. Questo dato comporta ulteriori dati non “presunti” ma inequivocabili della vita di persone disabili in Liguria. Parlare quindi di ‘presunta violazione di diritti dei minorenni disabili’ ci sembra limitativo e poco attento nei confronti dei disagi e delle difficoltà di queste ragazze e ragazzi disabili e delle loro famiglie – sottolinea Gianni Pastorino – La questione della mancata attenzione ai minori disabili è un fatto purtroppo accertato anche a livello nazionale e quindi se fossi nei panni della Presidente della Commissione I non avrei parlato di presunzioni o, ancora meglio, avrei evitato di affrontare il tema“.

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