Genova. “Cosa c’entra il 25 aprile? Io vorrei che qualcuno cambiasse il calendario. Il giorno in cui mi cambiano il calendario e mettono San Giorgio in un altro giorno, lo facciamo in un altro giorno. Fate un’istanza alla Chiesa cattolica”. Così il sindaco Marco Bucci, tra il serio e il faceto, risponde alle polemiche sulla Festa della Bandiera, istituita quattro anni fa nella ricorrenza del 23 aprile in onore del santo al quale è tradizionalmente legata la croce rossa in campo bianco che rappresenta da secoli la città.
Il caso è esploso nuovamente la settimana scorsa, quando un post che lanciava gli eventi per la Festa della Bandiera sulla pagina Facebook del Comune ha scatenato un social bombing con centinaia e centinaia di commenti (ad oggi hanno superato il migliaio) riportanti il messaggio “W il 25 Aprile”, inneggianti alla Resistenza e all’antifascismo. La tesi, sostenuta anche da gran parte delle forze politiche di opposizione, è che l’iniziativa sia stata promossa in maniera artificiale dalla giunta Bucci con l’intenzione implicita di offuscare l’importanza dell’anniversario della Liberazione.
“Quelli che pensano che boicottiamo – risponde Bucci a margine di una conferenza stampa a Palazzo Tursi – facciano un’istanza… chi governa il calendario? Il sindaco non può farlo. Fate una domanda alla chiesa cattolica di spostare San Giorgio in un’altra giornata. Io sono disponibile, anche Ferragosto, per me va tutto bene. Tra l’altro il 25 aprile è anche San Marco, il mio onomastico. Io sarò alle feste sia il 23 sia il 25, me le faccio tutte, come sempre”.
Quanto spenderà il Comune quest’anno per la Festa della Bandiera? “Non ne ho la più pallida idea ma come tutti gli altri anni, non c’è niente di più”, ha tagliato corto Bucci. Per ora tra gli atti pubblicati sull’albo pretorio del Comune risultano solo un ordine da 390,40 euro alla ditta Centro Forniture di Costa e Scaliati con sede a Sant’Arsenio (Salerno) per l’acquisto di 12 bandiere di San Giorgio “da esporre in facciata degli edifici del Municipio Centro Est in sostituzione di quelle attualmente esposte nel territorio municipale che presentano segni evidenti di lacerazioni o deterioramento” e un contratto di sponsorizzazione con Conad che prevede entrate per 6.100 euro a vantaggio di Tursi specificamente destinate agli eventi del 23 aprile. L’anno scorso erano stati contestati a Bucci anche i 200mila euro per l’acquisto di pennoni da dislocare in diversi punti della città: “Soldi spesi bene”, aveva replicato il sindaco.
Ieri intanto sono stati circa 500 i partecipanti alla caccia al tesoro di San Giorgio, primo degli eventi organizzati dal Comune in vista del 23 aprile che quest’anno vedrà anche il raduno delle 500 da tutta Italia e diversi eventi nei vari municipi. Nel frattempo il cortile di Palazzo Tursi è già stato addobbato con lunghi bandieroni verticali.
La Festa della Bandiera era stata istituita l’8 gennaio 2019 con una mozione di Mario Mascia (Forza Italia) approvata a larghissima maggioranza dal Consiglio comunale, con 34 voti favorevoli (compreso quindi il centrosinistra) e la sola astensione di Paolo Putti (Chiamami Genova). Il 23 aprile, secondo il calendario cattolico, è effettivamente dedicato a San Giorgio, che secondo le fonti tradizionali morì in questo giorno nell’anno 303 a Nicomedia. Il suo culto è antichissimo ma ha avuto una spinta decisiva grazie alla pubblicazione della Legenda Aurea del beato Jacopo da Varazze, arcivescovo di Genova nel XIII secolo. Un’opera che si rivelò di importanza cruciale anche per l’associazione tra il santo, lo Stato genovese e la bandiera (che non è mai stata esclusiva di Genova), come abbiamo spiegato in questo articolo.