Genova. “Questo è il bellissimo trailer di un film fantasy ma era davvero necessario farlo pagare ai cittadini?”. La consigliera comunale del Pd Donatella Alfonso durante la seduta di oggi del consiglio ha interrogato la giunta per chiedere costi e motivazioni legate alla decisione del Comune di affidare a una ditta esterna la realizzazione di un “video emozionale” – come è stato presentato dall’amministrazione – in occasione della Festa della bandiera.
“Il video è costato 4800 euro più iva ed è stato realizzato da una società genovese con l’ausilio di ottiche di ultima generazione e di droni, strumentazioni e tecniche di cui l’ente non disponeva”, ha risposto l’assessore alle Tradizioni, Paola Bordilli rispondendo anche a un altro quesito della consigliera d’opposizione, ovvero se il video non potesse essere realizzato dall’ufficio comunicazione interno al Comune.
“Si è trattato di un vero e proprio cortometraggio, scelto come strumento per promuovere la Festa della Bandiera tra i cittadini – continua Bordilli – è stato calcolato che complessivamente, sui vari social, il contenuto sia stato visualizzato 68mila volte, per circa 90mila accessi, inoltre è stato ripreso dai media locali amplificandone la diffusione”.
Il video è ambientato in un immaginario Medioevo intorno al 1099, anno a cui si fa risalire la nascita della bandiera di Genova con la croce di San Giorgio in campo bianco. Nel “corto” si vedono alcuni templari vivere le stanze della chiesa di Santi Cosma e Damiano ma anche quelle del castello d’Albertis. “Peccato che questo castello sia stato costruito alla fine del 1800, quindi il video costato denaro pubblico mette in scena un falso storico”, fa notare la consigliera Alfonso.
Il cortometraggio è stato girato con videocamere di ultima generazione, in 4K 100 fps, oltre che con la nuova tecnologia di droni FPV (First Person View), che identifica un sistema di pilotaggio remoto nel quale il pilota “vede” come se fosse realmente a bordo del drone. La tecnologia FPV si serve di un paio di smart-glasses, una sorta di visore a forma di occhiali che è possibile indossare grazie ai quali il dronista della AW Luca Santagata è riuscito a volare “come una mosca” fuori e all’interno di Castello d’Albertis. La storia della bandiera prende vita proprio in una delle stanze del castello quando il drone si sofferma su un libro.
Attraverso un frame del video, trasformato in un’illustrazione dell’epoca, con effetti 3D dallo specialista Jack Moretti, ci si immerge nella storia. Il libro è stato gentilmente fornito dalla direttrice di Castello De Albertis, Maria Camilla De Palma, direttamente dagli archivi storici di Enrico Alberto D’Albertis, capitano di mare e grande esploratore, nonché ex proprietario del castello omonimo.
Altre riprese sono state girate nel centro storico, ed esattamente nella piazza di San Cosimo e nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Preziose le interpretazioni dei figuranti con i costumi d’epoca, che per l’occasione si sono trasformati in veri e propri attori.