Genova. Il susseguirsi di stagioni anomale potrebbe mettere in crisi l’equilibrio idrico del nostro paese, con ampie zone della penisola esposte a rischio siccità. E altre necessariamente chiamate in soccorso.
Questo è lo scenario che ancora una volta lega Genova con l’Emilia Romagna, ma questa volta molto in anticipo rispetto alle solite tempistiche: dal 25 giugno, infatti, è iniziato il rilascio dal lago del Brugneto di circa 2000 litri d’acqua al secondo in un affluente del Trebbia, destinato a dissetare le arse campagne di Piacenza, già da settimane in crisi idrica.
Un “regalo”, dovuto per concessione, che prevede un totale di 2,5 milioni di metri cubi d’acqua che ogni estate si attiva verso agosto, mese storicamente più asciutto, ma in questo bizzarro 2021 è stato anticipato di un mese. Iren rassicura: gli invasi genovesi sono ben pieni, avendo raccolto la tanta acqua di questa bagnatissima primavera, e il rilascio verso il Consorzio di Bonifica di Piacenza potrà arrivare, se necessario, alla soglia dei 4,5 milioni di metri cubi.
Una quantità d’acqua che di fatto è circa un ottavo della capienza attuale dei nostri laghi che sono praticamente tutti pieni sopra l’80% della loro possibilità. Nel dettaglio il Brugneto, la nostra mega cisterna, al 1 luglio era pieno con 22,3 milioni di metri cubi d’acqua, vale a dire l’89% della sua portata, il Gorzente con 4,8 milioni (77%), il Busalletta con 4,4 milioni (96%) e il Val Noci 2,8 milioni (85%).
In pratica ai nostri amici piacentini stiamo fornendo un lago d’acqua, anche se, va ricordato, che il Brugneto intercetta le acque dell’omonimo torrente destinate al Trebbia, il grande fiume che nasce sì in Liguria, alle falde dell’iconico monte Antola, ma che è destinato ad attraversare la provincia di Piacenza dove raggiunge il Po’. Insomma, un fiume di tutti. Come l’acqua.