Intercettazioni

Inchiesta corruzione, la chiamata del manager di Esselunga a Brunetta: “Se vogliamo mettere il tuo vino devi parlare con Giovanni”

La conversazione è riportata nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato ai domiciliari il presidente della Regione e il capo di gabinetto Matteo Cozzani, e ha al centro Francesco Moncada e l'ex ministro per la Pubblica Amministrazione

cronaca

Genova. Giovanni Toti, Matteo Cozzani e Francesco Moncada. Il presidente di Regione Liguria, il suo capo di gabinetto e braccio destro, uno dei componenti del consiglio di amministrazione di Esselunga. Ci sono loro al centro di uno degli episodi che la procura di Genova ha messo nel mirino nell’ambito della maxi inchiesta sulla corruzione in Liguria, un colloquio in cui è spuntato anche il nome di Renato Brunetta, che nel marzo del 2022 – epoca in cui si sarebbero svolti i fatti – era ministro per la Pubblica Amministrazione.

È a Brunetta infatti che Moncada telefonerebbe la mattina del 17 marzo 2022. Il sindaco Marco Bucci, sostenuto ancora una volta sostenuto da Toti, è in piena corsa per il secondo mandato (vincerà contro Ariel Dello Strologo alle elezioni di giugno). La chiamata parte dall’ufficio del presidente della Regione, dove sono presenti Moncada, Cozzani e Toti. La telefonata è in vivavoce, e le intercettazioni ambientali colgono alcune frasi estremamente significative nell’ambito di quello che la procura definisce “accordo corruttivo”. Moncada saluta Brunetta, gli dice di “essere qui con un suo amico”, Toti interviene e saluta l’ex ministro. Poi il manager di Esselunga riprende la parola: “Senti Renato io sono nelle mani di Giovanni per questi due supermercati qui, per cui se vogliamo mettere il tuo vino devi parlare con Giovanni”.

La conversazione, riportata nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato ai domiciliari il presidente della Regione, va avanti con qualche convenevole. Brunetta definisce Toti “bravo e serio”, Moncada conferma, “lo so”, Brunetta riferisce che sta organizzato per Moncada un appuntamento al ministero, il manager ringrazia.  Terminata la chiamata Toti chiede a Moncada a che punto sia la pratica relativa all’apertura di un nuovo supermercato a Sestri Ponente, che prevede la realizzazione di un punto vendita da 3.4000 metri quadri nell’area ex Cognetex: “A Sestri, a che punto siamo? Che così continuiamo la pratica”, domanda Toti.

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Il riferimento è quindi a una delle due pratiche pendenti per l’apertura di altrettanti nuovi supermercati a marchio Esselunga, uno a Sestri Ponente e uno a Savona. La tesi dell’accusa è che la telefonata a Brunetta sia stata fatta per fare leva su Toti e spingerlo ad accelerare le pratiche, che procedono a rilento negli uffici tecnici di Regione Liguria. Citando anche i vini prodotti dall’azienda agricola di Brunetta, e prospettando l’ipotesi di metterli sugli scaffali del nuovo supermercato.

Alla domanda di Toti sullo stato della pratica, Moncada risponde di avere acquisito il parere favorevole degli uffici che si occupano delle licenze commerciali, ma che restano difficoltà per l’acquisizione del parere relativo alla difesa del suolo. Toti ricorda che è “perché lì è la parte di messa in sicurezza del lido di Fincantieri”. E a quel punto interviene Cozzani, che promette di mettersi in contatto con il progettista di Esselunga “per farsi spiegare un po’” e capire perché il parere favorevole stia ritardando ad arrivare.

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Il focus della conversazione è dunque sul nuovo punto vendita di Sestri Ponente. Stando alle carte della procura, Francesco Moncada si sarebbe rivolto a Cozzani prima e a Toti poi per accelerare la pratica, appunto. In cambio, alla luce delle imminenti elezioni amministrative, il manager si sarebbe impegnato a finanziare della pubblicità per “Liguria al Centro – Toti per Bucci“. Ed è qui che entra in scena Maurizio Rossi, editore di Primocanale, a sua volta indagato. Lo stesso giorno della chiamata a Brunetta, infatti, Cozzani e Moncada incontrano Rossi nell’ufficio del capo di gabinetto per “chiudere il cerchio”.

Alle 18 l’incontro avviene, come previsto, e qui Rossi, stando a quanto ricostruito e sostenuto dalla procura, propone l’utilizzo di messaggi elettorali sul maxi schermo del grattacielo di piazza Dante, nelle disponibilità della Terrazza Colombo srl, soggetti a meno controlli rispetto ai passaggi televisivi.

“Noi stavo pensando nel mio cumulo, se tutti mi danno qualche cosa tutto migliora, Bucci non domanda?”, chiede Moncada a Cozzani e Rossi, lasciando intendere che “Bucci non chiede nulla”, come riporta la gip nell’ordinanza: “Non possiamo togliere qualche cosa a noi e mettere Bucci, però bisogna farlo bene”.

E ancora, Moncada: “Come facciamo a dare una mano a Bucci, non che poi ne abbia bisogno e, ma le cose che sento sono tutte estremamente positive”. E infatti nell’ordinanza viene precisato che il finanziamento non ha riguardato la figura di Marco Bucci, estraneo alla vicenda, ma la lista elettorale Toti per Bucci. E come prova della consapevolezza della illiceità dell’operazione, vengono riportati alcuni passaggi di conversazione dove gli indagati decidono di privarsi del cellulare prima di decidere le modalità dell’accordo, per evitare intercettazioni.

“Il contratto, io posso fare un contratto da 5.000 euro perché non rimane. Nella televisione è registrato  – avrebbe detto l’editore ed ex senatore durante un incontro negli uffici della regione – che nella registrazione io devo tenere per sei mesi che possono prendere e controllare per quanti passaggi ci sono”. La proposta sarebbe dunque quella di far attivare da “Liguria al Centro – Toti per Bucci” un contratto pubblicitario da 5mila euro, per poi garantire più passaggi di quelli che la tariffa permetterebbe. Moncada in parallelo avrebbe dovuto firmare un contratto pubblicitario per Esselunga da 50mila euro, ottenendo però meno passaggi sul maxischermo di quelli preventivati. Da qui il finanziamento occulto.

Sul filone legato a Esselunga, l’azienda in una nota aveva fatto specificato, all’esplodere dell’inchiesta che ha portato Toti e Cozzani ai domiciliari e fatto scattare il divieto temporaneo di esercitare attività professionali e imprenditoriali per Moncada, che “in merito alle indagini della Procura della Repubblica di Genova Esselunga dichiara che il proprio management ha sempre agito correttamente ed esprime fiducia nell’operato della magistratura auspicando che si faccia tempestivamente chiarezza sui fatti”.

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