Come funziona

L’istanza alla giudice, il ricorso o l’appello al Riesame: ecco gli strumenti con cui Toti può chiedere la revoca dei domiciliari dopo l’arresto

Venerdì 10 maggio alle 14 si svolgerà a palazzo di Giustizia l'interrogatorio di garanzia. Subito dopo l'avvocato Savi presenterà probabilmente la richiesta di revoca, ma non è affatto detto che sia accolta

toti arrestato

Genova. Ai domiciliari da martedì nella sua casa di Ameglia, il primo passaggio decisivo per il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è quello di domani (venerdì 10 maggio) alle 14 quando a palazzo di Giustizia si svolgerà l’interrogatorio di garanzia davanti alla gip Paola Faggioni che, dopo aver letto le 1200 pagine inviate dalla Procura, ha deciso di applicare la misura dei domiciliari per il rischio di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove. Per questo il governatore, attualmente sospeso dall’incarico, non può usare il cellulare né collegarsi a internet. Può interloquire solo con famigliari e congiunti, oltre che con il suo avvocato ovviamente, Stefano Savi.

Savi ieri, in un video fatto circolare dall’addetta stampa del governatore, ha detto che non si tratta di corruzione ma che gli episodi addebitati “da interpretare in maniera differente alla luce della politica che ha sempre perseguito la Regione da lui guidata a tutela esclusivamente di interessi pubblici e non privati“. Interessi del territorio che sono stati perseguiti “anche attraverso forme che hanno potuto indurre a equivoci ma che in realtà non hanno mai sconfinato in nulla di illecito”.

L’interrogatorio di garanzia

L’interrogatorio di garanzia viene condotto dal gip che ha applicato la misura. L’indagato può avvalersi della facoltà di non rispondere, può rilasciare dichiarazioni spontanee o può decidere di rispondere alle domande del giudice. Non è chiaro ancora quale via sceglierà Toti. E’ evidente che per avere una qualche possibilità di vedersi revocata o almeno attenuata la misura (per esempio con un obbligo di dimora o di firma) dovrà parlare davanti alla giudice, ma è vero altresì che che la montagna di carte depositate dalla Procura nella richiesta di misura cautelare richiedono tempo per essere analizzate da Toti e dal suo avvocato che ieri ha detto che “stiamo esaminando ed esamineremo tutti gli atti”. La giudice Faggioni ha studiato per mesi carte e intercettazioni ed ha indicato precise ragioni per motivare la custodia cautelare. Oggettivamente non sarà semplice per il presidente della Regione  far sì che, a pochi giorni dalla misura emessa, la gip riveda la sua valutazione . E se quasi certamente Savi presenterà già domani, dopo l’interrogatorio, l’istanza di revoca o attenuazione della misura, non è affatto detto che venga accolta.  Tecnicamente occorre precisare che la giudice dopo l’interrogatorio, qualora non venisse immediatamente presentata alcuna istanza, non deve compiere nessun atto formale,  a differenza di quanto accade in caso di “convalida” di un arresto.

Il ricorso al tribunale del Riesame

Se la giudice dovesse mantenere Toti ai domiciliari ci sono due strade successive che può percorrere, anzi tre. La prima e più rapida è quella di far ricorso al tribunale del Riesame, presieduto dal giudice Massimo Cusatti. I tempi sono veloci: dieci giorni per fissare l’udienza e altri dieci per decidere. L’udienza è una fotocopia dell’interrogatorio di garanzia ma si svolge davanti a tre giudici diversi dal gip che ha chiesto la misura. E’ – come dire – un secondo parere complessivo, non solo sulle esigenze cautelari, ma su tutta la valutazione dei fatti. E’ una strada che pochi legali, di fronte a inchieste molto complesse come questa, percorrono perché se anche il Riesame rigettasse l’istanza di liberazione, questi elementi rappresenterebbero un rischio per il futuro processo (banalmente, ci sarebbero ben 4 giudici che in fase di indagini ritengono che ci siano forti indizi di colpevolezza).

L’appello al Riesame

Se la gip non accogliesse l’istanza di revoca in alternativa al rischioso ricorso al Riesame c’è  anche la via che si chiama “appello”. Si presenta sempre davanti al tribunale del Riesame ma di solito ha tempi più lunghi. In questo caso l’appello potrebbe essere richiesto solo sulle esigenze cautelari e i giudici dovranno esprimersi solo sugli aspetti sollevati dall’avvocato. Per esempio Savi potrebbe spiegare e cercare di dimostrare nell’atto e nella successiva udienza perché Toti non rischia di inquinare le prove parlando con altri indagati ecc… Questo tipo di ‘appello’ di solito viene inoltrato dai legali non subito, ma solo dopo che è passato un certo periodo dall’applicazione della misura cautelare. Insomma tra le varie strategie che può mettere in campo la difesa, alcune probabilmente richiederanno tempo. E nel frattempo Toti dovrà restare nella casa di famiglia di Ameglia con assoluto divieto di comunicare con chi non sia il suo legale o i suoi congiunti.

La successiva istanza alla giudice

Anche se in prima battuta la giudice dovesse rigettare l’istanza di revoca della misura cautelare, questa potrà essere ripresentata più avanti nel tempo, sempre davanti alla stessa giudice dimostrando che nel frattempo le esigenze cautelari sono decadute e/o è mutato il quadro probatorio. Questa strada viene percorsa anch’essa in un momento successivo e di solito dopo che l’indagato si è sottoposto all’interrogatorio con i pubblici ministeri (che avviene per legge sempre in un momento successivo all’interrogatorio di garanzia) dimostrando o cercando dimostrare alla procura la propria estraneità ai fatti.

leggi anche
toti arrestato
L'ordinanza
Toti arrestato per corruzione, gli incontri sulla barca di Spinelli e i telefoni allontanati. La gip: “Allarmante sistematicità e sorprendente disinvoltura”
toti arrestato
Lo scenario
Corruzione, Giovanni Toti agli arresti domiciliari: cosa succede adesso in Regione Liguria
Generico maggio 2024
Stamattina
Terremoto in Liguria, inchiesta per corruzione: arrestati Toti, Signorini, Spinelli e altri imprenditori
davide natale pd
L'intervista
Corruzione, Natale (Pd): “Centrodestra al capolinea, consenta alla Liguria di tornare al voto”

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.