L'intervista

Corruzione, Natale (Pd): “Centrodestra al capolinea, consenta alla Liguria di tornare al voto”

Il segretario regionale: “Serve un patto sociale tra forze politiche, sindacati, associazioni ma un’altra stagione è possibile”

davide natale pd

Genova. “Il centrodestra deve prendere atto che l’esperienza è giunta al capolinea e che c’è un serio rischio che la Liguria si blocchi e si perdano fondi Pnrr, nazionali, europei, come Pd chiediamo a chi è al governo della regione di non fare l’ennesimo dispetto ai cittadini liguri, di rendersi conto di quale sia l’interesse pubblico e di consentire di aprire una pagina nuova, di riportare la Liguria al voto per fare scegliere ai cittadini da chi vogliano essere governati”.

A parlare è Davide Natale, segretario regionale del Pd e consigliere in Regione. I commenti dei dem alla bufera giudiziaria che ha portato all’arresto, tra gli altri, del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti sono stati improntati, da subito, all’essenzialità vista la delicatezza della vicenda e in nome di un garantismo senza bandiere. Ma due giorni dopo le prime misure cautelari e con l’inchiesta che si allarga a macchia d’olio, l’appello lanciato agli avversari politici è chiaro: “Bisogna voltare pagina per il bene della Liguria”.

Natale, a prescindere da come proseguirà l’inchiesta il modello Toti si chiude qui?
“Al di là delle responsabilità penali che sarà la magistratura a stabilire bisogna capire che ci troviamo di fronte a delle responsabilità politiche che sarebbe sbagliato ridurre solo alla figura di Giovanni Toti o al suo partito, tutto il centrodestra si è mosso fino a oggi come un sol uomo a sostegno del metodo di questa amministrazione, lo abbiamo visto su ogni partita e ogni scelta, una tra tutte il rigassificatore a Savona, cancellando dal loro vocabolario parole come partecipazione, coinvolgimento e trasparenza”.

Anche in queste ore il centrodestra non sembra prendere le distanze ma anzi sta facendo quadrato attorno al governatore…
“Ho ascoltato cos’ha detto il vicepresidente Alessandro Piana, che in questa fase prenderà il suo posto, a sentire lui pare che tutto sia stato fatto bene, che bisogna andare avanti così, ecco questo significa non avere imparato la lezione. Ripeto, parliamo di responsabilità politiche, non penali, non c’è un esponente di centrodestra che abbia espresso un giudizio negativo sui meccanismi che stanno emergendo dalla politica della regione fino a oggi”.

Tra poco ci saranno le elezioni europee. Non crede che quanto sta accadendo provocherà un disgusto indiscriminato nei cittadini liguri e che il riflesso immediato possa essere l’astensionismo?
“Guardi che il disgusto è anche mio, da cittadino e da amministratore che per tanti anni, alla Spezia, ha sempre avuto un profondo rispetto per la cosa pubblica e per ogni singolo euro perché proveniente dalle tasse dei cittadini. Bisogna dire che le elezioni europee già richiamano meno persone alle urne rispetto ad altri appuntamenti elettorali ma io, da cittadino disgustato, andrò a votare e auspico uno scatto di reni dai cittadini liguri, per dire basta a questo schifo”.

A proposito di elezioni, chiede di tornare al voto per le regionali subito. Ma poi sareste pronti?
“Credo che ci siano le condizioni per una nuova stagione se ci mettiamo in testa di dare vita a un vero patto sociale per la Liguria, e per patto sociale intendo una coalizione allargata alle forze con le quali abbiamo portato avanti insieme campagne in questi anni e quelle che ci vorranno stare in futuro, ma anche i sindacati, le associazioni, le realtà che lavorano per lo sviluppo della Regione in nome del bene pubblico. Con questo patto sociale penso che potremo dire basta ai mortai di gomma”.

In che modo pensate di parlare ai liguri, di proporvi come alternativa?
“Bisogna ripartire da una ricostruzione della gestione del pubblico per come è stata disegnata dalla nostra Costituzione e poi bisogna essere pronti a fare in modo che la Liguria non resti impantanata. Perché già non si correva, tanti processi erano rallentati o bloccati nonostante la narrazione della giunta Toti facesse credere il contrario. Se andiamo a vedere per ogni progetto che si incagliava ne veniva annunciato un altro come pronto a partire”.

Per esempio?
“Pensiamo alla chiusura del ciclo dei rifiuti, pochi giorni fa l’annuncio del futuro impianto, termovalorizzatore o waste to chemicals a Scarpino, che è solo un progetto senza nulla di concreto ma nel frattempo sono bloccati quelli per il biodigestore di Saliceti alla spezia, per il Tmb a Genova, per il Tmb potenziato in provincia di Imperia e Savona, a tutto questo aggiungiamo la creazione di un’agenzia per i rifiuti che è una scatola vuota e su cui spero che indaghi la Corte dei conti. Ma per non parlare della sanità, la prima pietra del Felettino della Spezia è stata posata per tre volte, e sull’ospedale degli Erzelli o sul rinnovamento del Galliera è tutto fermo”.

Tornando al governo regionale, è vero che il centrodestra è compatto su Toti ma per quanto riguarda l’indagine non parrebbero esserci altri coinvolti…
“Torno a chiarire, responsabilità politica: se il centrodestra in Regione non si è accorto che c’erano percorsi, diciamo, privilegiati per alcuni soggetti vuol dire che siamo in mano a persone che non dovrebbero poter governare neppure un condominio, con tutto il rispetto per gli amministratori di condominio”.

A proposito di coinvolgimento, in queste ore si parla molto a un certo imbarazzo nel Pd per la vicinanza, in qualche modo, di uno degli indagati, il presidente dell’Ente Bacini Mauro Vianello. Cosa può dire in merito?
“Posso dire che da quando sono segretario ho preso sempre le distanze da un certo sistema, posso dire di avere sempre criticato pubblicamente Spinelli per il fatto che come un ingegnere disegnasse da come dovevano essere organizzate le banchine del porto, ho sempre detto che Signorini in Iren era un indebolimento di Genova visto che era stato nominato amministratore delegato ma con le deleghe attribuite ad altri, e ho sempre detto che Vianello non svolgeva quel tipo di attività nell’interesse del Partito Democratico, e da quanto sta emergendo il tempo mi sta dando ragione, dopodiché reputo di cattivo gusto accostare l’operato di questa persona al Pd perché noi abbiamo sempre assunto posizioni agli antipodi da quelle assunte in questi anni negli ambienti di Autorità portuale, Regione e Comune”.

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