Italia. Continua a peggiorare la situazione legata all’approvvigionamento dell’acqua nel nostro paese, con l’arrivo di una estate torrida che fa seguito ai mesi invernali e primaverili particolarmente asciutti e caldi. E dopo gli allarmi scattano i primi provvedimenti emergenziali, con il razionamento notturno dell’acqua in 125 comuni tra Piemonte e Lombardia, con tanto di autobotti per la distribuzione dell’acqua. Problemi anche in Emilia, dove nel ferrarese circa 250 mila persone sono state raggiunte dalla richiesta da parte delle autorità di usare meno acqua possibile.
E se l’arrivo del caldo fa schizzare il consumo umano dell’acqua, anche il settore agricolo è in ginocchio, con centinaia di produttori alle prese con pochissima possibilità di irrigazione, proprio nel momento cruciale della stagione.
“La situazione di siccità è in peggioramento in alcuni territori non piove da 110 giorni e in decine di Comuni di Piemonte e Lombardia sono già in azione le autobotti per l’approvvigionamento di acqua perché i serbatoi locali afferiscono a sorgenti che non ci sono più”. Questo lo stato dei fatti raccontato all’Ansa da Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità distrettuale del Fiume Po – Ministero transizione ecologica (AdPo-MiTe). L’osservatorio si riunirà in via straordinaria il prossimo martedì 21 giugno per capire la situazione e come agire.
Sì perché il bacino idrico più importante del paese, quello del Po, è in crisi: la portata del più grande fiume d’Italia è ai minimi storici, con il livello di scorrimento più basso degli ultimi 70 anni, mentre le nevi alpine a fine maggio erano già consumate in larga parte, con una riduzione di capacità di circa il 60% in meno rispetto alla media stagionale.
Genova e la Liguria al momento non sono in allarme: la rete idrica genovese è molto sviluppata e può contare su bacini idrici diversificati. Come avevamo visto a fine maggio, però, le stagioni particolarmente asciutte si sono fatte sentire, con un ammanco di circa 7 milioni di metri cubi rispetto alla media stagionale. L’inverno secco non è stato compensato a sufficienza dalle poche piogge primaverili, e ora si aspettano i mesi più caldi dell’anno, quelli estivi, dove peraltro la popolazione della regione quasi raddoppia grazie all’arrivo dei turisti, e con il caldo i consumi d’acqua andranno alle stelle.