Genova. Almeno duecento persone questo pomeriggio si sono riunite in piazza De Ferrari per chiedere le dimissioni immediate del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, attualmente agli arresti domiciliari a seguito della maxi inchiesta della procura di Genova sulla corruzione in Liguria. Il presidio è stato organizzato dal movimento “Genova che Osa” in collaborazione con Arci Liguria e Comunità San Benedetto al Porto.
Durante il presidio è stata espressa la preoccupazione per le informazioni emerse in queste ore dalle carte firmate dal gip Paola Faggioni: “Quello che esce da questa inchiesta è inquietante e scandaloso – hanno detto al microfono gli attivisti di Genova che osa – oggi in Liguria, dove la sanità è allo sbando, nelle stanze e negli yacht vengono gestiti i nostri soldi in pubblicità, soggiorni a Montecarlo, nelle fiches nei casinò, in corruzione e regali”.
Ma non solo: in piazza è stata poi presentata una lettera, indirizzata a tutti i consiglieri regionali oggi in carica, di maggioranza e opposizione, per chiedere la sfiducia al presidente Toti: “Ti scrivo perché Toti si deve dimettere e tu, in quanto persona eletta nel consiglio regionale devi fare la tua parte: sfiduciatelo – si legge nel testo della missiva – Indipendentemente dalle responsabilità penali ho avuto modo di leggere cosa dice e pensa Toti della nostra regione, ho scoperto retroscena impensabili. E’ insopportabile e inaccettabile. Le indagini delle procure di Genova e La Spezia hanno rivelato un sistema di potere, corrotto e mafioso, che ha favorito gli interessi economici di pochi e svenduto a pochi spiccioli pezzi della nostra regione invece di amministrare a favore del benessere di tutte le persone. Quello che emerge dagli atti dell’indagine è un sistema di potere che piega senza vergogna l’amministrazione pubblica agli interessi di pochi e che non si fa remore morali a trattare con appartenenti ad associazioni di mafia. Chiedo a te, come a tutte le altre persone elette in consiglio regionale, di assumere una posizione chiara e inequivocabile, sfiduciando Toti e chiedendo le sue immediate dimissioni”.
Sulle note di “Money for nothing” dei Dire Straits, è stata anche rilanciata la petizione online dal titolo “Fuori la corruzione dalla politica”, ora riproposta con maggiore urgenza. “La corruzione del denaro corrompe la democrazia e toglie potere alle persone – si legge nel testo della petizione – Quale che sia il tema che si vuole portare avanti, dalla lotta alle disuguaglianze ai cambiamenti climatici o a una diversa gestione degli spazi in città, c’è una ragione per cui Genova e il nostro Paese non riescono a fare progressi: la corruzione”.