Rabbia

Anche gli sfollati di Ponte Morandi in attesa del decreto fantasma: “Pronti ad andare sotto casa di Grillo, Toninelli mantenga la parola data”

Bruno Ravera: "Conte e Toninelli ci hanno sventolato il decreto davanti come cosa fatta, ora chiediamo di mantenere le promesse"

Commemorazione crollo Ponte Morandi via Fillak

Genova. “Sì, abbiamo detto che siamo pronti ad andare sotto casa di Beppe Grillo a protestare, perché lui è il fondatore del Movimento 5 Stelle e un ministro del suo partito, Danilo Toninelli, non ha rispettato, finora la parola data”. Bruno Ravera, presidente del comitato degli sfollati di ponte Morandi, al 43esimo giorno dal crollo del viadotto e al 13 senza notizie concrete sul “decreto Genova”, smette l’understatement che finora lo aveva contraddistinto e fa nomi e cognomi dei politici che, a suo dire e secondo molti cittadini genovesi, stanno prendendo in giro la città.

“Abbiamo detto Beppe Grillo perché a Genova abbiamo lui – continua Ravera – ma se a Sant’Ilario abitasse Salvini andremo sotto casa sua comunque”. Il leader della Lega non abita a Sant’Ilario, sulle colline del levante genovese, ma poco distante sì. O meglio, ha una seconda casa. A Recco. Inoltre sia domenica sera sia lunedì mattina sarà a Genova per alcuni appuntamenti di partito e istituzionali. Ma magari, per quella data, il decreto ci sarà.

“Il nostro è un ragionamento, una suggestione – sottolinea il presidente del comitato per chiarire che non è stata per ora organizzata alcuna manifestazione – per dire che non abbiamo intenzione di aspettare ancora, che il governo deve darci le risposte che aspettiamo, noi come sfollati e Genova intera come comunità”.

[tag name=”decreto genova”]

“Il problema – afferma Bruno Ravera, ripetendo un concetto espresso in giornata dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – non è solo la rabbia di Genova nell’attendere il decreto, ma capire come reagirà quando lo leggerà. Perché più importante dei tempi di presentazione, sono i contenuti”.

Gli sfollati esprimono una percezione: “Una disattenzione da parte di chi ha fatto promesse, a partire dal premier Conte che alla manifestazione di piazza a un mese dal crollo del ponte ha sventolato il decreto come se fosse cosa fatta, per arrivare al ministro Toninelli che è venuto a trovarci con la bozza in mano dicendo che lì c’erano tutte le soluzioni. In quell’occasione abbiamo chiesto il mantenimento degli impegni e di tornare a Genova dopo due mesi per rendicontarci quanto fatto – conclude Ravera – il primo impegno è ormai stato disatteso, spero che sia rispettato il secondo e il 21 novembre avremo Toninelli a Certosa per capire cosa sia stato fatto”.

leggi anche
Beppe costa
Ora basta
Crollo ponte Morandi, Beppe Costa:”Imprenditori pronti a protestare anche a Roma”
Commemorazione crollo Ponte Morandi via Fillak
Ora basta
La pazienza è finita: 44 giorni dopo il crollo di ponte Morandi a Genova cresce il fronte della protesta
torrente sturla vegetazione e vipera
Faccia a faccia
Gli sfollati di Ponte Morandi incontrano Salvini, pochi selfie e “una felpa per lui, ma solo se mantiene gli impegni”

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.