Genova. “Io non sono bravo a mugugnare ma sono capace a protestare e ora siamo al limite dell’indecenza”. Anche Beppe Costa, Presidentedi Costa Edutainement, si dice pronto a protestare, anche a Roma se necessario per dare un segnale forte al governo. “Sono passati troppi giorni da quando ci era stato promesso il decreto che, tra l’altro, è stato ulteriormente tagliato rispetto all’inizio, e non abbiamo ancora la nomina del commissario”.
E l’Acquario di Genova, che in questi giorni, ha perso un numero consistente di visitatori a causa del crollo del ponte, è solo un piccolo esempio del dramma che vive l’economia del capoluogo ligure e che si unisce alla tragedia delle vittime e al dramma degli sfollati. “Io sono, ovviamente, preoccupato per il calo di visitatori nelle nostre strutture – spiega – anche se, per fortuna abbiamo visto un segnale di speranza con il buon andamento del Salone Nautico. Ma dobbiamo, sopratutto, ricordare che tra i problemi maggiori, oggi, c’è la viabilità della Val Polcevera, che è vitale per la città”.
“E poi non c’è, o almeno così sembra, l’accordo con gli enti locali – prosegue Costa – con Regione e Comune che conoscono il territorio e sanno, esattamente, dove sono posizionate le industrie e le persone. Abbiamo bisogno di un supporto da Roma, ma un aiuto vero e a breve termine. Io l’ho detto fino dal primo giorno e sono disponibile a metterci la faccia e il tempo. Se bisogna andare a protestare io ci sono”.