Genova. “Io credo, molto semplicemente, che le persone che non rispettano il decoro della nostra città, le leggi della nostra nazione e non rispettano i cittadini, siano italiani che stranieri, devono essere allontanati dal territorio comunale. Mi auguro che chiunque sia il prossimo sindaco, e soprattutto se la Lega sarà in comune, che ci sia una forte pressione in questo senso perché vorrei evitare guerre fra poveri. Se si creano incidenti tra immigrati e italiani il rischio è di avere un effetto polveriera in questa città e questo deve essere assolutamente evitato”.
Così il segretario della Lega Nord Liguria, Edoardo Rixi, al termine del sopralluogo nell’ex ospedale S. Raffaele di Coronata, trasformato in struttura di accoglienza gestita da “Migrantes”, dal quale provenivano le persone che hanno dato vita alle proteste dei giorni scorsi.
“Oggi ho fatto un sopralluogo, e tornerò in questa struttura per controllarne anche l’efficienza interna – spiega – ma quello che è chiaro e questo modello di integrazione non funziona, il sistema Spar, non funziona, le leggi del governo in Italia non funzionano e quindi bisogna ripensare tutto”. Rixi, quindi, ritorna sulla proposta di “schedatura” dei migranti che commettono reati. “Io credo non sia tollerabile che ci siano persone che circolano per la nostra città, che noi accogliamo – sottolinea – che vadano in giro a bloccare quartieri, importunare persone, a fare accattonaggio molesto. Quello che noi chiediamo è che ci sia una verifica scrupolosa da parte degli enti, che tutti gli ospiti sulla strada vengano schedati e che siano allontanate dalla città tutte le persone che creano problemi, disordini, e che non rispettano le norme pubbliche”.
Da Rixi arriva anche una critica al Comune, accusato di aver affidato i locali di Coronata in “comodato” gratuito. Ho chiesto un incontro con Prefetto e Questore perché voglio capire la legge cosa permette di fare. Non è possibile fare bandi dove non siano previste la lingua italiana non è possibile assegnare situazioni e dove ci sono, da una parte, risorse che vengono date dalla stato dall’altra parte degli enti locali danno gratuitamente in utilizzo delle strutture. ci vuole una tutela di quello che all’interesse pubblico che a mio avviso in questo momento non è tutelato”.