Lettera al direttore

Cronaca

La Consulta Giovanile di Cogoleto contraria al porto

cogoleto

AL PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA CLAUDIO BURLANDO E AL CONSIGLIO REGIONALE
ALLA SINDACA DI COGOLETO ANITA VENTURI, ALLA GIUNTA E AI MEMBRI DEL CONSIGLIO COMUNALE
e per conoscenza ALLA CITTADINANZA TUTTA

Con il presente documento votato all’unanimità, la Consulta Giovanile di Cogoleto intende dichiarare la propria contrarietà alla realizzazione di un porto turistico a Cogoleto.

Ecco in sintesi le motivazioni principali:

1) BUON SENSO: esiste già un porto a Varazze, e uno ad Arenzano, con un altro molto vicino e molto grosso… quello di Pra/Voltri. Per quanto riguarda i primi 2 per circa 9 mesi all’anno sono praticamente vuoti; quindi non ci sembra il caso di farlo anche a Cogoleto, sarebbe puro campanilismo.
2) AMBIENTALI: porto significa cemento, è inutile nasconderlo. Cogoleto ne ha già avuto troppo, e le ferite arrecate al territorio sono evidenti: Beuka, Sciarborasca, Golf di Lerca,… E’ giunto il momento di voltare pagina, e di gridare “stop al consumo del territorio!” Cogoleto ha un habitat marino inserito in un Sito di Interesse Comunitario (SIC IT1332477) per le praterie di Posidonia Oceanica e non si esclude che siano presenti anche antozoi pregiatissimi. L’impatto ambientale di un porto (cemento, scarichi, pulizia imbarcazioni) è pesante per un paese come Cogoleto e comprometterebbe la qualità delle acque marine e degli esseri viventi che le popolano.
3) LEGALITA’: basti vedere la vicenda esemplare del Porto di Imperia SPA, che parla da sola. Le infiltrazioni mafiose in Liguria sono evidenti, come da anni denuncia l’associazione “Casa della Legalità e della Cultura” e come testimoniano numerosi atti giudiziari. C’è dunque da temere seriamente che la ‘ndrangheta, che dispone di ingenti capitali, possa facilmente interessarsi all’eventuale realizzazione di un opera dai costi elevati infiltrandosi con le proprie aziende.
4) ECONOMICHE: i costi di un’opera simile sono ingenti, il ritorno non è affatto assicurato in tempo di crisi. Da notare che il salone nautico di quest’anno ha confermato il trend negativo degli anni scorsi: in 5 anni persi 101.000 visitatori (-31%). Gli organizzatori degli eventi nautici italiani dovrebbero valutare con attenzione l’attuale situazione di crisi della nautica da diporto del sistema produttivo, che in pochi anni ha visto diminuire del 50% il fatturato e del 37% il numero degli occupati. Si sono persi oltre 14.000 posti lavoro (circa il 37%), ovvero quel patrimonio di risorse umane apparentemente ritenuto fondamentale per lo sviluppo futuro di questo settore. Solo il fatturato in nero degli evasori ha un po’ confortato gli affari agli espositori. Senz’altro è meglio spendere i pochi soldi che gli enti locali hanno a disposizione per mettere in sicurezza le infrastrutture già esistenti, per pulire boschi, argini di torrenti e spiagge, per garantire i servizi al cittadino e per valorizzare le bellezze del territorio di Cogoleto, tra monti e mare, la nostra storia e cultura, le fornaci, le case – torri, la tradizione colombiana, il complesso dell’ex ospedale psichiatrico provinciale di Pratozanino, con chiesa, presepe e dipinti, la tradizione agricola, artigianale e operaia, …
5) POSTI DI LAVORO: E’ una scusa che ci venne raccontata anche a proposito della realizzazione del Golf; è sotto gli occhi di tutti il fatto che gli occupati sono ben inferiori a quelli promessi. Dario Boote, professore di Ingegneria navale e tecnologie marine, rappresentante per l’ateneo genovese nel gruppo di lavoro “Ambiente, trasporti, energia” creato dalla Regione per favorire lo sviluppo industriale ligure, afferma: “La gestione di barche all’ormeggio ha bisogno solo di un paio di guardiani. Chi dice il contrario è in malafede.” Con la realizzazione del porto, sono a rischio anche posti di lavoro negli stabilimenti balneari che già operano nel nostro paese.
6) COSTRUIRE NUOVE CASE: Molto spesso la realizzazione di un porticciolo è solamente una scusa per poter costruire nuovi edifici residenziali. Sempre citando il professor Dario Boote: “oggi quella dei porti mi sembra una scusa per costruire seconde case o riciclare opere di architettura già scartate da altri. Abitazioni per milanesi, torinesi, ma adesso anche svizzeri. Questa è pura speculazione a vantaggio di pochi e a discapito dei liguri. ”
7) STORICHE: Cogoleto ha una lunga tradizione di navi, marinai, pescatori, navigatori, tuttavia non ha mai avvertito la necessità di avere un porto.
8) ESTETICHE: Costruire un porto a Cogoleto significherebbe cancellare la tipica spiaggia dei pescatori, che è uno dei simboli più amati del nostro paese, costituendo un grave danno all’immagine, per fare spazio ad un’opera che modificherà senz’altro l’aspetto della costa.
9) MORALE: in tempo di crisi l’ostentazione di yacht non è opportuna
10) SPIAGGE LIBERE: il porto renderà non balneabili parte delle spiagge libere di Cogoleto, che sono un altro fiore all’occhiello del nostro paese e che attualmente giocano un ruolo fondamentale per il turismo locale, in quanto fanno preferire Cogoleto ai comuni limitrofi che ne sono pressoché privi.
11) TEMPO E DISAGI: i tempi per la realizzazione potrebbero essere molto lunghi, i disagi alla popolazione anche, vedi la “piscina comunale” davanti alla sede della Croce Rossa Italiana in piazza Maggetti.

In conclusione, pensiamo ad uno sviluppo economico di tutti e per tutti, e non solo per le tasche di alcuni, sia compratori che imprenditori. Pensiamo ad un’idea di sviluppo alternativa, basata su un’economia realmente sostenibile, che faccia del risparmio energetico e della valorizzazione del territorio il motore della nuova Cogoleto. Crediamo che la realizzazione di un porticciolo turistico a Cogoleto vada nella direzione opposta.

APPROVATO ALL’UNANIMITA’ DALLA CONSULTA GIOVANILE DI COGOLETO NELL’ASSEMBLEA DEL 7 NOVEMBRE 2011

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