Cronaca

Recco: storia delle due bombe gemelle, si potrà davvero stare tranquilli ora?

Recco. Due gemelle in tutto, nel peso, nella tipologia, e trovate poco distanti l’una dall’altra. Non solo: gemelle anche nell’opera di evacuazione, nella bonifica della zona e nello sminamento.

Sono le due bombe di Recco, fatte brillare a 30 giorni di distanza. E c’è già chi si chiede se davvero è finita qui, o se ci saranno altri ritrovamenti, misure di sicurezza, cittadina blindata e tutto quello che la popolazione di Recco ha già visto per ben due volte.

Gli anziani scuotono la testa: non è finita qui. Ce n’è un’altra di bomba, vicino all’argine del fiume. Sarà vero? Leggenda o certezza?
Per ora è finita qui: ore 7 di ieri mattina evacuazione di 5 mila abitanti per un’area di 400 metri attorno al cantiere del “grattacielo” di via XXV Aprile, ore 9 chiusura dell’autostrada A12 nel tratto vicino a Recco e treni fermi per quasi 2 ore. Quindi il via alle operazioni dei militari della Brigata Alpina Taurinense.

Certo, per tutti sta quasi diventando una routine lasciare la casa, anche se con meno preoccupazioni, ma con tanta voglia di tornare nelle proprie abitazioni al più presto.

Gemelle anche nel loro destino: la seconda bomba, An M65 americana, da 1000 libbre, del peso di 450 kg più il peso dell’esplosivo che è di 250 kg, doveva essere fatta brillare in Valvarenna, ma dopo il secco no del comune anche lei ha raggiunto Pallare e qui la neutralizzazione definitiva.

Anche questa volta Recco tira un sospiro di sollievo, ma resta il dubbio: la tranquillità sarà lunga oppure nel giro di qualche mese si scopriranno altri ordigni?

Certo è che Recco è stata oggetto di bombardamenti pesanti lungo tutto il periodo della Seconda Guerra Mondiale, è quindi facile trovare residui bellici. E se poi le dicerie del paese fossero vere nella zona dell’argine del fiume potrebbe esserci qualche altra bomba…

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