Genova. Il consiglio comunale di Genova da l’ok con 23 voti a favore e nessun contrario alla “rimodulazione delle tariffe della sosta sulla rete stradale pubblica” che fa scendere la prima ora della tariffa dei parcheggi in centro da 2,50 euro l’ora a 1,30. Non solo, la giunta accogliendo le richieste dell’opposizione ha presentato un emendamento che modifica la delibera reintroducendo il frazionamento orario per le zone 3 (alture Castelletto, Albaro alta, Valbsagno, San Fruttuoso e il Ponente) e 4 (38 posti auto in zona ex Fillea a Certosa) della città dove ci sarà anche la tariffa di 30 minuti.
Ecco come cambia la sosta: dagli attuali 2,50 euro in centro 1,30 euro, ridotto a 1,70 euro anche il costo della seconda ora e a 2 euro a partire della terza. La rimodulazione entrerà in vigore dal primo agosto, ma ci vorrà circa un mese alla società Genova Parcheggi per adeguare la segnaletica e i parcometri della città. Le zone A, B, D, E, F, G e i corsi in zona H, il cui costo orario attuale è uniforme a 2,50 euro all’ora, e le zone L, M2 e C, il cui costo è invece di 2 euro, passeranno a 1,30 euro la prima ora, 1,70 la seconda e 2 dalla terza. Mentre le zone limitrofe al centro città M3, T, R e H, in cui attualmente vige una tariffa oraria uniforme di 1,50 euro, passeranno a 1,10 euro la prima ora, 1,40 la seconda.
Il sindaco Marco Bucci, che oggi in aula ha risposto in prima persona su tutte le delibere alle proposte di emendamento e ordini del giorno, aveva chiesto al Pd che voleva il mantenimento dei frazionamenti, di trasformare l’emendamento in ordini del giorno”: (“Eravamo partiti da un frazionamento come chiedevate voi – spiega Bucci al Pd – ma per avere la copertura ora abbiamo fatto questa proposta. L’impegno a ripristinare il frazionamento però c’è”) poi ha deciso di venire incontro alle proposte dell’opposizione e in primis del Pd che lo ha riconosciuto a astenendosi sulla delibera. Stessa scelta per la lista Crivello e per il M5S. Astenuto anche Paolo Putti di Chiamami Genova pur perplesso per le “conseguenze sulla mobilità e perché le realtà periferiche traggono meno vantaggi, ma riconoscendo che c’è una grande aspettativa e lascio la possibilità di provare questa strada. Ne riparleremo tra sei mesi”.