Genova. Rassicurazioni sulla continuità occupazionale e massimo impegno a garantire il proseguimento dell’opera. È quanto ha promesso l’assessore regionale alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone nel corso dell’incontro con i sindacati degli edili dedicato allo scolmatore del Bisagno, i cui lavori sono di fatto in stand by dopo la sentenza con cui il Consiglio di Stato ha confermato l’interdittiva antimafia per il Consorzio Research, attuale conduttore dell’appalto della grande opera.
Il provvedimento era stato annullato dal Tar, ma il Consiglio di Stato ha ribaltato la situazione accogliendo il ricorso della prefettura di Salerno, che aveva emesso l’interdittiva per rischio di infiltrazioni criminali. Il consorzio deve quindi uscire di scena, e al commissario per l’opera, Giovanni Tosi, tocca adesso risolvere la situazione.
Le ipotesi sul tavolo al momento sono tre: le altre due imprese consorziate, se interessate, potrebbero continuare subentrando al consorzio (e in questo caso i lavori andrebbero avanti senza stop), in alternativa la struttura commissariale convocherà le imprese arrivate subito dopo in graduatoria per capire chi avesse interesse e requisiti per subentrare. La terza ipotesi è quella peggiore, almeno dal punto di vista dei tempi: dovrebbe essere indetta una nuova gara, che richiederebbe almeno sei mesi si fermo dei lavori.
“L’incontro con l’assessore Giampedrone è stato importante per fare il punto della situazione sullo scolmatore del Bisagno – ha detto Andrea Tafaria, segretario generale Filca Cisl Liguria – abbiamo ricevuto da parte sua il massimo impegno affinché l’opera non si fermi e ci sia la continuità occupazionale per chi è attualmente impiegato nel cantiere. Ci aggiorneremo lunedì e poi martedì con Giampedrone per avere novità sulla certezza che il cantiere potrà proseguire e poi mercoledì è già prevista un’assemblea con tutti i lavoratori”.
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