Genova. Un commissariamento giudiziale per il consorzio ReseArch. Sarebbe questa, secondo quanto appreso da Regione e struttura commissariale dello scolmatore del Bisagno, l’ipotesi allo studio della Prefettura di Salerno per scongiurare il blocco dei cantieri, non solo a Genova ma in diverse città d’Italia, dopo l’interdittiva antimafia riabilitata dal Consiglio di Stato.
A prevedere questa mossa è un decreto legislativo del 2023 che contempla il commissariamento come misura alternativa all’interdittiva antimafia per salvaguardare l’attività di stabilimenti o cantieri dichiarati di interesse strategico nazionale. Bisognerà capire se lo scolmatore del Bisagno – che tutti ritengono indispensabile per la messa in sicurezza idraulica di Genova – potrà essere ricompreso in questa casistica. In tal caso verrebbe scongiurato lo stop ai lavori: semplicemente il consorzio ReseArch passerebbe sotto il controllo di un commissario ad acta e continuerebbe a operare insieme alle altre aziende.
La risposta a tutti i quesiti dovrebbe arrivare la prossima settimana, con l’obiettivo di risolvere la questione entro Pasqua. In parallelo le strutture guidate da Giovanni Toti stanno dialogando con le due imprese mandanti, Manelli e Sostenia, per capire se esistano i presupposti per un eventuale subentro nella gestione del cantiere, ammesso che il perimetro di applicazione dell’interdittiva antimafia non debba considerarsi esteso all’intero raggruppamento. Circostanza, quest’ultima, che costringerebbe a individuare un nuovo affidatario, o scorrendo la graduatoria della gara già aggiudicata oppure – lo scenario peggiore – avviando una nuova procedura di selezione.
Lo scolmatore, finanziato dal piano Italia Sicura con 204 milioni di euro, è l’opera più importante contro le alluvioni, non solo a Genova e in Liguria ma in tutta Italia. La galleria, lunga 6,5 chilometri dall’opera di presa nei pressi della Sciorba fino allo sbocco a mare sotto corso Italia, permetterà di smaltire direttamente 450 metri cubi al secondo d’acqua, mentre la nuova copertura della Foce assicura il deflusso di altri 850 metri cubi d’acqua al secondo, per un totale di 1.300 totali, una quantità d’acqua che, secondo i modelli statistici, può cadere su Genova una volta ogni 200 anni: si parla di eventi con una bassissima probabilità di verificarsi.