Il caso

Chiavari, paziente “obbliga” la Asl a garantire un esame nei tempi della prescrizione

L'annuncio dell'associazione Impegno Comune: "Indispensabile avviare migliaia di ricorsi, pensiamo anche a esposti collettivi"

medico ricetta medica

Chiavari. Un paziente chiavarese, dopo aver prenotato un esame tra otto mesi come prima data utile, è riuscito a obbligare la Asl 4 del Tigullio a fissare la prestazione entro 90 giorni, in linea con la prescrizione medica. A riferire il caso, definendolo “una prima, ma significativa vittoria” è l’associazione Impegno Comune presieduta da Davide Grillo, che cita anche l’impegno del difensore civico regionale Francesco Cozzi.

“Grazie a questo movimento di cittadini da oggi è infatti possibile obbligare le Asl a erogare le prestazioni sanitarie nei tempi previsti dalla ricetta del medico che attualmente rappresentano una vera emergenza della nostra regione ed obbliga sempre più persone a doversi rivolgere alla sanità privata – afferma Grillo -. Tra gli strascichi della pandemia c’è l’ulteriore allungamento dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie, arrivando in molti casi a due o tre anni. Questo significa mettere a rischio la vita delle persone”.

L’associazione ricorda che il rispetto dei tempi prescritti dal medico un “diritto costituzionale inderogabile” legato alla riforma del titolo V della Costituzione, in cui nel 2001 vennero introdotti i livelli essenziali di assistenza, (Lea). “Abbiamo così deciso con Giansandro Rosasco, referente dell’associazione sulla sanità per le liste di attesa e coordinatore del gruppo Facebook SOS Sanità, Segnalazione disservizi sanitari in Liguria) di aprire uno sportello col quale stiamo già preparando decine di ricorsi a tutti gli enti di sanità pubblica, in pratica tutte le ASL liguri”.

Ed è proprio la Costituzione a mettere nero su bianco l’obbligo a fornire le prestazioni sanitarie con la priorità indicata dal medico nella ricetta con un codice: dai tre giorni delle prestazioni urgenti (U), ai 120 di quelle “programmabili” (P). “Spetta alla Regione attraverso l’Asl, fornire alternative qualora non risultino disponibilità – chiarisce Rosasco -. Di più: se non è in grado di erogare la prestazione nei tempi stabiliti, la sanità è obbligata a ricorrere ai servizi accreditati, a quelli in libera professione o a quelli dei privati, al solo costo del ticket, se dovuto. Essendo un problema strutturale stiamo anche pensando ad esposti collettivi e se non avremo pronte risposte indirizzeremo la nostra legittima protesta alla Procura della Repubblica o anche ad altri enti direttamente interessati per il ricorso”.

Lo sportello di Impegno Comune analizza quindi le inadempienze denunciate dal cittadino, predispone la vertenza individuale e invia le richieste alla direzione Asl e questa è obbligata a rispettare i tempi di attesa prescritti. “È indispensabile avviare centinaia, migliaia di ricorsi perché non vorremmo che la risposta arrivata dall’Asl sfrutti le rinunce di chi, nel frattempo, si è rivolto al privato o addirittura spostando gli appuntamenti di altri pazienti – chiosa Grillo -. Occorre avviare un cambiamento strutturale ed è importante essere sempre più pronti nei ricorsi perché questo significa salvare delle vite e permettere a tutti di accedere ad un servizio sanitario pubblico che in passato è sempre stato un vanto internazionale e che ora sta svanendo con la chiara intenzione di indurci sempre più verso un servizio privato che non tutti possono permettersi”.

Il lavoro è svolto in base al volontariato, quindi non c’è nulla da pagare, ma l’associazione ricorda che è possibile iscriversi per supportare le iniziative e l’organizzazione del lavoro al costo ordinario di 15 euro (o 50 euro per i membri sostenitori). Per sottoporre il proprio caso il responsabile delle liste di attesa sanitarie Giansandro Rosasco al 3282256519 (preferibile WhatsApp) oppure via e-mail a ImpegnoComuneSalute@gmail.com.

Un’iniziativa simile era stata avviata l’anno scorso da Linea Condivisa, associazione che esprime il consigliere regionale Gianni Pastorino: uno sportello gratuito per assistere i cittadini che non riescono a prenotare le prestazioni sanitarie nei tempi previsti a causa delle liste d’attesa infinite, facendo leva sulla legge che obbliga le Asl a rimborsare le spese sostenute per visite ed esami presso aziende private. Lo sportello è aperto al pubblico in via Zamperini, a Bolzaneto, tutti i mercoledì e i venerdì dalle ore 15.30 alle 17.30. Per prendere appuntamento è possibile chiamare dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 12 al numero 349 9741860 o scrivere all’indirizzo email associazionelineacondivisa@gmail.com.

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