Come funziona

Sanità, a Bolzaneto apre uno sportello per farsi rimborsare le spese sostenute nel privato

L'iniziativa di Linea Condivisa per fare pressione sulle liste d'attesa: "Un punto di riferimento per rivendicare il diritto alla salute"

Generico novembre 2023

Genova. Uno sportello in cui segnalare i disservizi della sanità ligure, per fare “massa critica” e costringere la Asl a rimborsare le prestazioni che i cittadini sono costretti ad acquistare dai privati a causa delle lunghe liste d’attesa, come previsto dalla legge. Il nuovo servizio, annunciato negli scorsi mesi, è stato inaugurato oggi da Linea Condivisa in via Zamperini 11, nel quartiere di Bolzaneto, e in futuro potrebbe essere esteso ad altre sedi.

“Il nostro sportello Diritto Salute è un servizio per i cittadini, un punto di riferimento per rivendicare il diritto alla salute – spiega l’associazione -. Offriamo assistenza e supporto per affrontare le sfide legate al mondo della sanità e dei diritti ad essa legati”.

Al momento lo sportello apre al pubblico, con la disponibilità di volontari e volontarie, tutti i mercoledì e i venerdì dalle ore 15.30 alle 17.30. Per prendere appuntamento è possibile chiamare dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 12 al numero 349 9741860 o scrivere all’indirizzo email associazionelineacondivisa@gmail.com.

Allo sportello si potranno segnalare la mancata presa in carico da parte del servizio sanitario nazionale delle cure riabilitative prescritte a bambini disabili e la difficoltà a prenotare una prestazione sanitaria nei tempi previsti dalla ricetta del medico di base. Grazie al supporto di Rita Lasagna, avvocata esperta di diritto previdenziale e pubblico, si potrà ottenere il rimborso di quanto speso dalla struttura privata per la mancata erogazione della prestazione sanitaria da parte del servizio sanitario nazionale.

La mancata presa in carico da parte delle strutture sanitarie pubbliche obbliga infatti le Asl a rimborsare le prestazioni fatte. La legge dice che, qualora le prestazioni prescritte non siano effettuate entro i tempi previsti, l’utente può effettuare quelle prestazione presso operatori privati per poi chiedere il corrispettivo rimborso. Esiste una normativa che prevede dei tempi massimi per la prestazione sanitaria: per quanto riguarda gli esami al massimo si può attendere 60 giorni. A regolare la materia è il decreto legislativo 124/1998 che allarticolo 3, comma 13, prevede che qualora l’attesa della prestazione richiesta si prolunghi oltre il termine fissato, l’assistito può chiedere che la prestazione venga resa nell’ambito dell’attività libero-professionale intramuraria, ponendo a carico dell’azienda la differenza tra la somma versata a titolo di partecipazione al costo della prestazione (ticket) e l’effettivo costo di quest’ultima, sulla scorta delle tariffe vigenti“.

 

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