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Lo youtuber romano di “Scuola di Botte” arriva in via Pré: bloccato e cacciato dagli antagonisti genovesi fotogallery

Nel filmato pubblicato da Simone Cicalone l'acceso scontro verbale tra la "troupe" romana e gli autonomi: polemiche a non finire sui social

scuola di botte

Genova. “Abbiamo mandato poche persone a Via Pre a cercare di parlare con i ragazzi presenti e mentre Mattia Faraoni e pochi altri ragazzi riuscivano ad intervistare un ragazzo che voleva sfogarsi sulla sua situazione, pian piano arrivano alle nostre spalle dei ragazzi che si sono definiti come Anarchici che iniziano ad insultare prima Mattia Pileggi e poi pian piano ci intimano di andare via, sempre più numerosi e con i volti coperti non volevano che venisse ripresa la loro azione nei nostri confronti”.

Questa è una parte della descrizione del video pubblicato in queste ore da Simone Cicalone, youtuber romano che sul suo canale (seguito da oltre 600mila persone e che ha chiamato ‘Scuola di Botte) pubblica video dove racconta quelle che lui definisce “storie criminali”. Una “missione” per la quale viene affiancato da altri personaggi, tra cui il campione di boxe Mattia Faraoni. La “squadra” talvolta è seguita anche da un drappello di uomini della Colosseum Luxury Service, una società di sicurezza romana.

Il video, preceduto da un prequel che aveva già scatenato parecchie polemiche in città per via delle modalità delle – così definite -interviste, documenta lo scambio tra il gruppo romano e una decina di autonomi e antagonisti genovesi (a pochi metri, infatti, si trova la sede dell’Aut Aut) che in pochi minuti si sono presentati sul posto per far terminare le riprese dello youtuber.

Il video, quasi interamente pixellato, di fatto non mostra scene di violenza, ma uno scontro verbale molto acceso sull’opportunità di quel tipo di intervista, che già in altre città ha creato disordini e perplessità.  Nonostante nella descrizione Cicalone parli di persone incappucciate, nel video si vedono diversi antagonisti genovesi a volto scoperto che provano a mediare e gestire la situazione.

Ma non solo. Nel filmato i protagonisti romani parlano di un coltello e di minacce di morte, ma dall’audio e dal video tutto ciò non riesce ad essere comprensibile. Il tentativo di penetrare in una delle vie più iconiche del centro storico genovese finisce poi con il “ripiegamento” della squadra di Cicalone verso il Porto Antico.

 

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