Finalmente

Certosa, nuove reti antipiccioni per “galleria degli orrori” sotto la stazione metro Brin

Da mesi i cittadini denunciavano lo stato di degrado nei pressi della metropolitana. Proseguono, con ritardi, i lavori per il prolungamento fino in via Canepari

Generico gennaio 2024

Genova. “Ho 99 problemi ma non questo”, cantava Jay-Z. Ecco, i cittadini che ogni giorno si trovano a bazzicare la zona di Brin, a Certosa, almeno non correranno più il rischio che tracce di guano o ali strappate di uccelli o altro materiale poco gradevole cada loro in testa mentre entrano o escono dalla stazione della metropolitana.

Finalmente sono state sostituite da Amt, nei giorni scorsi, le reti di protezione per impedire la caduta di calcinacci di intonaco dalle travi d’acciaio della metro sul camminamento che collega la stazione a via Jori.

Le reti sono state posizionate ormai diversi anni fa. Ogni tanto venivano ripulite delle “presenze” più eclatanti, come uccelli o topi morti – veramente immagini horror – ma questa volta sono state sostituite e riposizionate ex novo.

Anche perché molti cittadini, utenti quotidiani della metropolitana, hanno segnalato più volte e da mesi la questione a tutte le autorità più o meno competenti: Comune, municipio, polizia locale, Amiu e Amt. Dopo il cambiamento delle reti qualcuno, sui social, ha subito fatto notare che le aperture sui lati non impediranno il rapido formarsi di nuovi cumuli di sterco di volatili e immondizia. Ad ogni modo, come si dice, a volte il “meglio è nemico del bene“.

99 problemi, dicevamo. Ormai da mesi la zona della metro Brin è un grande cantiere: i percorsi pedonali e quelli per i mezzi pubblici e privati sono modificati a causa dei lavori per il prolungamento della metropolitana verso Canepari. Per non parlare dei rumori spesso assordanti e delle polveri, per quanto contenute, in una zona ad alta densità abitativa e vicina a scuole.

Le ultime stime per la fine dei lavori parlano della fine del 2024, scadenza che sarebbe già notevolmente in ritardo rispetto ai cronoprogrammi.

A complicare le cose principalmente il ritrovamento dell’antica fornace romana durante i lavori di scavo sotto il parcheggio dell’ex Fillea in piazzale Palli, su cui si affaccerà la nuova stazione, ma anche alla scoperta di una contaminazione da idrocarburi pesanti che ha fatto scattare la procedura di messa in sicurezza di emergenza. A questi ostacoli si aggiunge il rischio esondazione innescato dal rio Maltempo, che dovrà essere messo in sicurezza con un mini-scolmatore finanziato ad hoc con 20 milioni del ministero dei Trasporti.

A fine 2023 il Comune di Genova ha anche affidato la prima gara per il prolungamento della linea fino a Rivarolo, in virtù del finanziamento da 74,5 milioni concesso dal ministero dei Trasporti.

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