Genova. Con il termine di questo anno scolastico si chiude un’epoca per Molassana e tutta la Valbisagno: chiude definitivamente, infatti, la Scuola dell’infanzia comunale Cà di Ventura del comprensivo Santullo di via San Felice, assorbita dall’istituto comprensivo di Molassana, passaggio che quindi, dall’anno prossimo, la tramuterà in ‘Statale’.
Un passaggio non solo ‘burocratico’ ma anche di trasformazione didattica e culturale, visto che per quanto riguarda la gestione, la programmazione e il corpo insegnanti “esiste un oceano di differenze tra gli asili comunali e statali”. Questo il commento di alcune ex maestre della Cà di Ventura, raccolto in occasione della presentazione della mostra che in quesi giorni metterà in libera consultazione parte del grande archivio di materiale e iniziative svolte in questi 41 anni di storia, in esposizione presso l’auditorium limitrofo alla biblioteca Saffi di piazza Boero. “Gli asili comunali sono sempre stati un fiore all’occhiello per tutta la città – aggiungono – ma in questo caso chi doveva decidere ha preferito fare altri conti per altre tipologie di bilanci”.
La chiusura del comunale, infatti, non è una novità dell’ultima ora: la scelta di ‘aggregare’ la struttura al Comprensivo deriva dalla necessità di quest’ultimo “di avere numeri di iscritti tali da mantenerlo autonomo ed evitare l’assorbimento con altri IC – ci spiegano le insegnanti – e per fare questo è stato sacrificato il nostro asilo, nonostante in tutti questi anni si sia distinto per iniziative e una didattica all’avanguardia capace di instaurare un legame profondissimo con il territorio e con i bimbi di diverse generazioni, divenuti poi gli adulti di oggi”. Un percorso di ‘smantellamento’ iniziato alcuni anni fa, con la chiusura delle iscrizioni per il Comunale e la coabitazione con le prime classi dello Statale: quest’anno l’ultimo ciclo superstite ha terminato il suo percorso, e dall’anno prossimo esisteranno solamente le classi ‘statali’.
“La scuola Ca’ di Ventura ha aperto nell’anno scolastico 1981/82 con tre sezioni e sei insegnanti ed una insegnante espressiva. La dirigente era Luisa Del Piatto – ci raccontano – poi negli anni le sezioni sono sempre aumentate. Nel 99 erano ben sei, mentre nel 2008 è stata introdotta la sezione primavera per i bimbi tra i 24 e i 36 mesi. La scuola d’Infanzia Ca’ di Ventura ha avuto un bacino di utenza che ha visto passare circa 5000 bambini nel corso di questi 40 anni. Nonni, figli e nipoti si sono avvicendati tra le aule della scuola, sotto la supervisione di illustri dirigenti come Luisa del Piatto, Lidia Boccaccio, Margherita Pavacci, Varini, Michela Agostini”.
Ed è proprio per “non dimenticare quello che è stato fatto” che è stata organizzata la mostra ‘Ciao Cà di Ventura. Un ricordo lungo 41 anni di vita insieme‘, dove è stato messo a disposizione una parte del grande archivio della scuola con in esposizione i progetti più significativi svolti dai bambini delle diverse generazioni. “In questi anni molti dei nostri lavori sono stati presi come esempio e esposti in rassegne anche internazionali – ci racconta un’ex insegnante – Oggi gli alunni di ieri e di oggi possono ammirare ancora una volta quello che loro stessi hanno fatto”.
La mostra è aperta a tutti e l’archivio consultabile presso gli spazi del nuovo auditorium del complesso Ex Boero, a Molassana, a pochi metri dalla Biblioteca Saffi: dopo l’inaugurazione di ieri sarà possibile visitarla giovedì 30 giugno dalle 14 alle 16.