Genova. Per far ripartire il cantiere dello scolmatore del torrente Bisagno bloccato da un provvedimento interdittivo antimafia verso il consorzio Research che svolgeva i lavori, l’intenzione della struttura commissariale che guida il cantiere sarebbe quella di “restare all’interno di quelle che furono le offerte di gara per evitare perdite di tempo e vorremmo che chiunque subentrerà all’appalto abbia tutto l’interesse di assorbire i lavoratori che ci sono“.
E’ l’obiettivo indicato dal presidente della Regione Liguria e commissario straordinario del Governo per la mitigazione del rischio idrogeologico Giovanni Toti. La Regione Liguria è al lavoro per far sì che si possano “riassorbire i lavoratori sia per quanto riguarda i subappalti, sia i diretti. Lavoriamo in ogni caso affinché le interlocuzioni che già sono avviate intorno al tavolo per far ripartire il cantiere dello scolmatore, non creino problemi. Anzi, il problema oggi è trovare manodopera specializzata“.
L’intenzione della struttura commissariale coincide con la necessità espresse dai sindacati nelle ore successive alla notifica dell’interdittiva da parte della prefettura di Salerno e Genova. Stando alle intenzioni delle ditte già in cantiere, Research a parte, sul tavolo del commissario ora ci sarebbero due opzioni: o affidare il cantiere alle maestranze già operative in loco che hanno già tutti i contratti di fornitura avviati e operativi, oppure riprendere in mano i risultati del bando di gara e passare al “secondo classificato”, in questo caso la Cossi, già nota per la sua partecipazione alla costruzione del ponte San Giorgio.