Genova. Il cantiere dello scolmatore del Bisagno è fermo da questa mattina a causa di provvedimento interdittivo antimafia emesso dalla prefettura di Salerno e da quella di Genova destinato al consorzio stabile Research che ha in appalto i lavori di costruzione dell’opera.
Seguendo le disposizioni di legge le lavorazioni sono state bloccate immediatamente, previa la messa in sicurezza delle opere. Nelle prossime ore saranno quindi rimossi tutti i macchinari presenti nell’alveo del Bisagno. Il consorzio ha diversi appalti operativi in cantieri sparsi per il territorio ligure, tra cui alcuni interventi all’interno del Terzo Valico (il lotto Pozzolo-Tortona) e nella costruzione di una scuola a Sarzana.
“Sapete che è un’opera ricondotta ad un commissariato di governo derivante da un piano di Italia Sicura del 2014, e oggi sottoposta alla responsabilità del ministero della Transizione Ecologica – ha sottolineato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti nonché commissario straordinario per l’opera- ho avvisato della vicenda del ministro Cingolani. Quindi sta partendo in questi minuti una lettera del gup al consorzio di imprese affinché cessino immediatamente le lavorazioni. Non avendo nessun discrezionalità in merito abbiamo attivato le procedure di risoluzione contrattuale come previsto dalla normativa antimafia. L’azienda ci ha fatto sapere di aver predisposto ricorso al Tar di Salerno sia in termini sospensivi che in merito. Noi non abbiamo altra possibilità che fare ciò e procedere ad un nuovo affidamento, cosa che faremo prossimamente.”
“Dal punto di vista giuridico la situazione è particolarmente complessa – ha aggiunto Lorenzo Cuocolo, avvocato e presidente di Filse – abbiamo l’applicazione congiunta del codice degli appalti e del codice antimafia. L’interdittiva riguarda l’intero consorzio stabile, cosa che ha obbligato allo stop dei lavori, e non si possono sostituire le aziende, ma bisogna arrivare alla risoluzione del contratto”.
“La cosa positiva è che le lavorazioni non erano in fase avanzata e potranno poi ripartire più agevolmente – ha sottolineato Toti – in secondo luogo questo dimostra che i controlli funzionano”.
“Appena ricevuta la comunicazione da parte della Prefettura di Genova – aggiunge l‘assessore all’Ambiente e Protezione civile Giacomo Giampedrone – la struttura commissariale si è immediatamente attivata: nelle prossime ore il Rup richiederà al Consorzio l’immediata sospensione del cantiere e la messa in sicurezza delle opere, che vengono lasciate nello stato in cui sono state lavorate fino ad oggi, con l’avvio contestuale di tutte le procedure per la risoluzione del contratto. Mentre il Commissario Toti informava il ministro Congolani, io ho informato anche le parti sociali”.
E prosegue: “All’inizio della prossima settimana, quando saranno impostati gli atti per la risoluzione contrattuale, avvieremo anche tutte le procedure necessarie perché il cantiere stia fermo il meno possibile, in base alle norme vigenti. Ricordiamo che la stazione appaltante è Invitalia, ovvero la stazione appaltante dello Stato perché si tratta di un appalto governativo risalente agli anni di Italia Sicura e poi transitato sotto l’egida del ministero della Transizione ecologica come tutta la difesa suolo nazionale”.
DIl Consorzio Research conta 120 soci dislocati su tutto il territorio nazionale, è presente anche all’estero in Libano e in Romania e possiede il 95% delle categorie SOA di lavorazioni esistenti oltre che ad un’imponente cifra d’affari. In questi giorni si era aggiudicato l’appalto per la costruzione della linea ferroviari tra Pescara e Bari da 430 milioni. Nel 2021 ha guadagnato la certificazione del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile l’attestato di qualificazione come Contraente Generale, qualifica comporta l’incarico di snellire e accelerare i tempi di realizzazione delle opere pubbliche strategiche, assumendo su di sé le funzioni di progettista, costruttore ed in parte di finanziatore dell’opera da realizzare.