Genova. “Arriva puntuale anche quest’anno in piena stagione balneare il rapporto di Legambiente, con una lettura negativa di cui certamente tutti i liguri saranno loro grati. Per quanto ci riguarda, respingiamo le critiche al mittente: nei quattro anni di questa amministrazione nessuna spiaggia libera è stata cancellata perché le concessioni sono rimaste le stesse dal nostro insediamento ad oggi. Questa giunta ha investito importanti risorse anche nel pubblico: siamo l’unica Regione che dal 2015 ad oggi ha deciso di destinare l’intera somma dell’imposta regionale derivante dalle concessioni demaniali, pari a circa 1,5 milioni di euro, ai Comuni per investimenti sul demanio, non solo per i ripascimenti ma anche per interventi di pulizia, sicurezza e accessibilità sul nostro litorale, con una particolare attenzione alle persone disabili”. Così l’assessore al Demanio di Regione Liguria Marco Scajola in merito al rapporto spiagge 2019 di Legambiente.
“Questa giunta – prosegue Scajola – ha promosso la realizzazione da parte dei Comuni di spiagge libere attrezzate, che in Liguria sono 156 per garantire più sicurezza e servizi di qualità a turisti e cittadini, anche grazie alla presenza obbligatoria del bagnino e rispondendo così anche a specifiche esigenze di ordine pubblico manifestate dal territorio.
Il nostro lavoro prosegue – conclude l’assessore al Demanio – con l’obiettivo di sostenere e tutelare il sistema complesso delle concessioni demaniali, consapevoli del valore strategico del settore, che conta 20mila occupati diretti, a cui va aggiunto tutto l’indotto: una voce importante e imprescindibile della nostra economia e del nostro turismo”.
A stretto giro arriva la controreplica di Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria: “L’assessore Scajola respinge al mittente le considerazioni contenute nel dossier Spiagge 2019 pubblicato da Legambiente. Lo fa citando l’investimento pubblico relativo all’utilizzo dell’imposta regionale sulle concessioni, per interventi condivisibili, come i ripascimenti e i servizi per disabili. Peccato ometta alcuni punti che abbiamo sollevato e che saranno centrali nel dibattito sulle concessioni. Cita le 156 spiagge libere, a fronte delle 1175 concessioni. Spiagge libere che rappresentano solo il 15% del litorale disponibile, ben lontani dal 40% previsto dalla legge. La lettera contiene nei fatti una ammissione da parte dello stesso assessore: “nei quattro anni di questa amministrazione nessuna spiaggia libera è stata cancellata perché le concessioni sono rimaste le stesse dal nostro insediamento ad oggi”. Esatto, infatti la Liguria è fuori legge perché per rispettarla avrebbe dovuto aumentare, se non il numero, almeno l’estensione delle spiagge libere, ci mancherebbe vederne cancellate. Per comodità inoltre tralascia anche gli aspetti collegati alla Bolkenstein: la bocciatura della Corte costituzionale della legge ligure anti-Bolkestein e il richiamo della Corte dei conti alla Regione Liguria durante l’analisi della parifica del bilancio 2018, dove sono state annunciate possibili indagini per danno erariale della Procura rispetto alle concessioni demaniali, perché sembrano essere stati favoriti interessi di parte. Con questo approccio temiamo che a rimetterci sarà proprio la categoria dei balneari, sino ad oggi illusa da una politica che, solo apparentemente, ne cura gli interessi”.