Genova. Appuntamento al Mise a partire dalle 13 di lunedì per il tavolo sull’occupazione dell’Ilva convocato dal vicepremier Luigi Di Maio a una settimana da quello sull’ambiente. A sedere al tavolo questa volta insieme ai sindacati ci saranno i commissari dell’Ilva, i responsabili di Am Investco e il governo, per tentare di trovare una quadra tra la posizione dell’azienda che finora si è detta disposta ad assumere al massimo 10 mila dipendenti su 14 mila e i sindacati che chiedono che tutti i lavoratori passino sotto contratto con Arcelor Mittal.
Vista la distanza tra le parti e in attesa che l’avvocatura dello Stato deliberi la validità o meno della gara vinta da Mittal il tavolo di lunedì rischia di essere un tavolo ‘balneare’ o almeno così la vede il segretario della Fiom genovese Bruno Manganaro: “Fino ad oggi il ministro ha convocato tavoli per far vedere che il Mise è un palazzo di vetro ma senza proporre soluzioni. Non vorremmo lunedì trovarci nella solita situazione. In ogni caso come Fiom ribadiremo che per noi devono essere assunti tutti e 14 mila gli attuali dipendenti e io chiederò nello specifico un tavolo per Genova”.
Per la Fiom non è sufficiente che il governo agisca da facilitatore nel confronto tra azienda e sindacati: “La pozione dell’azienda è chiara e così la nostra – spiega il segretario della Fiom – a questo punto è un problema del governo trovare una soluzione sull’occupazione. Inoltre, qualunque sarà la decisione rispetto a Taranto, a Genova c’è l’accordo di programma e sia il Governo sia l’azienda devono sapere che se non hanno intenzione di rispettarlo ci troveranno pronti a lottare per difenderlo”..