La denuncia di orsa

Genova città di ascensori, cremagliere e funicolari. Ma spesso sono fermi o in tilt

“Prima facciamo funzionare quello che abbiamo e poi pensiamo al futuro”: il monito del sindacato genovese Orsa Trasporto Pubblico Locale agli aspiranti sindaco in corsa a Tursi

Genova. “Prima facciamo funzionare quello che abbiamo e poi pensiamo al futuro”. E’ il monito del sindacato genovese Orsa Trasporto Pubblico Locale, agli aspiranti sindaco in corsa a Tursi. Mentre in campagna elettorale fanno ritorno i progetti di “cabinovie, funivie e teleferiche di ogni genere – spiega Marco Marsano – continuano ad arrivare lamentele da parte di utenti in merito a blocchi o chiusure degli ascensori o delle funicolari”.

E gli esempi non sono pochi. Si parte, non a caso, dal rinnovato ascensore di Villa Scassi. “Solo nella mattina di ieri si è bloccato ben sei volte e richiede la presenza fissa di un operatore per limitare i disagi”.

Sempre ieri mattina la cremagliera di Granarolo, dopo il lungo stop per sostituzione degli assali è stata chiusa fino alle 07:20 circa per problemi alle porte dell’unica vettura in servizio. “L’altra vettura è attesa da circa 15 anni da lavoratori e utenti”, lamenta il sindacalista. Poi le numerose corse “che saltano alla funicolare Zecca Righi a causa di problemi con i dispositivi di bordo per cui non si contano più le segnalazioni delle avarie da parte dei lavoratori, o per le porte guaste. Ma, d’altra parte, senza ricambi gli operai possono solo “tappullare”.

C’è poi l’ascensore di Montegalletto “dove è solo grazie agli operai presenti, assolutamente necessari, che in collaborazione con il personale viaggiante riescono ad evitare periodi più lunghi di chiusura, oppure l’ascensore di Quezzi, che doveva funzionare da solo in telecontrollo, e che invece richiede la presenza fissa di due operatori (mattina e pomeriggio) a causa di numerosi problemi, sia tecnici che meccanici”.

Situazione cabine ascensori: spesso ferme come a Manin, oppure guaste da anni come una delle due di Via Dino Col, non funzionante dal 2014. Ma c’è anche il montacarichi di Via Bari, anche lui fermo dal 2014 o l’ascensore di Via Imperia fuori servizio dall’ultima alluvione.

“Un inciso va fatto anche sulla pochissima efficienza delle macchinette per fare i biglietti che, molto spesso, si fermano o non erogano il resto in denaro, ma in crediti cartacei – conclude Marsano – E che spessissimo, in mano a turisti, tra i pochi a fare sempre il biglietto, sono carta straccia dato che non hanno la possibilità di esigerli nei giorni festivi”.

Con buona pace di Caproni che in paradiso ci voleva andare con l’ascensore di Castelletto.

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