Botta e risposta

Tunnel subportuale, dedica di Toti alle vittime del Ponte Morandi. Il comitato dei parenti: “Allibiti, inaccettabile”

Toti risponde: "Guardare alla nostra città come un posto moderno e sicuro e credo che solo lavorando in questa direzione si possa onorare quelle vittime"

Giovanni toti, egle possetti

Genova. Non è piaciuto ai parenti delle vittime del Ponte Morandi, l’idea del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti di voler dedicare a quei 43 morti il tunnel subportuale. La dichiarazione è arrivata durante la cerimonia di avvio dei lavori, lunedì scorso. Egle Possetti, a nome del comitato Ricordo Vittime Ponte, in una lunga nota esprime disappunto e non dimentica chi stia relizzando quell’opera.

“Il governatore Toti ha aggiunto in proposito che quest’opera è ‘…una piccola pietra sulla tragedia…’, quasi come se potesse affievolire un pò l’orrore. Siamo allibiti, sono dichiarazioni inaccettabili e veniamo a chiarirne le motivazioni.
Non potremo mai accettare che quest’opera sia dedicata ai nostri cari, per i nostri cari avremo il Memoriale, auspichiamo delle condanne e verità al processo, avremo molte iniziative importanti ma di certo non sarà un tunnel come questo a ricordarli. Non esprimiamo pareri tecnici e di opportunità sull’opera non avendo le competenze e non essendo questo il nostro fine, potrebbe anche essere un’opera positiva per il territorio ma non è questo il punto, noi non possiamo dimenticare la provenienza di questi fondi.
Per chi non lo sapesse i fondi con cui sarà costruita questa opera, sono parte di un accordo concordato in una notte a Roma, mettendo fine a una presenza forte delle istituzioni nel processo, questa sì che è una grande pietra sulla tragedia… questo accordo è un’altra delle vergogne a cui abbiamo dovuto assistere in questi anni, le Istituzioni avrebbero dovuto essere parte belligerante al nostro fianco nel processo senza essere solo presenze.
Questi fondi rappresenterebbero il risarcimento per quello che è avvenuto, è inaccettabile che si possa avvicinare il ricordo dei nostri cari a quest’opera, diciamo che è una vergogna averlo anche solo pensato.
I nostri cari vengono estratti dal cilindro come dei conigli quando fa comodo, ma sono i fatti e non le parole espresse a determinare da che parte della barricata ci si colloca, se con le vittime o con i carnefici.
Troppe persone parlano dei nostri cari e nei fatti si sono dimenticati il rispetto per queste vite, fatte cessare proprio da grandi ‘pietre’.
Dobbiamo inoltre ricordare che quest’opera sarà costruita da Autostrade per l’Italia, che non è diversa, ha solo cambiato azionisti e sta tentando di ‘…ricostruire il rapporto con il territorio…’
Forse Autostrade il rapporto con il territorio lo potrebbe iniziare a ricostruire concludendo la messa in sicurezza della rete, in primis.
Purtroppo facciamo fatica a non notare come tutti diventino matti e gongolino quando ci sono nuove opere da mettere in cantiere, poi per contro gongolano tutti molto meno quando si tratta di mantenerle in buono stato.
Molte persone comprendono la nostra battaglia per mantenere la dignità delle nostre famiglie, per provare a far emergere la verità, per dare un senso a chi resta, per provare a dare un futuro ai giovani, purtroppo non tutti”.

Il presidente Toti non ha tardato a replicare: “Mi amareggia e un po’ mi stupisce sapere che i parenti delle vittime di Ponte Morandi si siano sentiti offesi dalle parole che ho pronunciato in occasione della partenza dei lavori per il tunnel subportuale. Mi stupisce perché pur onorando il ricordo di quella grandissima tragedia non credo sia giusto fermare lo sviluppo di una città che invece da quel maledetto giorno deve soprattutto imparare che le opere devono essere costruite in modo moderno ed efficiente. Ed è quello che vogliamo fare oggi per non rivivere, in futuro, un altro dramma. Per questo riferendomi al tunnel subportuale ho parlato di un’opera che ci riporta proprio al 14 agosto 2018, opera che continuo a ritenere doveroso dedicare alla memoria delle 43 vittime. Se c’è un legame è proprio quello di guardare alla nostra città come un posto moderno e sicuro e credo che solo lavorando in questa direzione si possa onorare quelle vittime. Un legame che non può essere trovato a tutti i costi nel management che da allora è cambiato così come l’azionariato.
Oggi dentro Autostrade c’è Cassa Depositi e Prestiti, che sono i soldi pubblici degli italiani. Ci sono fondi di investimento, che allora non c’erano, non c’è più la finanziaria Atlantia che invece era azionista dell’epoca, così come non c’è più il management di allora. Le responsabilità dei passati gestori dovranno essere appurate dai magistrati in tribunale e spero che si faccia giustizia perché chi ha sbagliato paghi la sua colpa.
Compiere quei lavori che per anni non sono stati fatti è invece responsabilità del nuovo management e del nuovo governo e io esulterò sempre per un nuovo pezzo di strada o di infrastruttura che potrà rendere la Liguria più moderna e sicura, onorando veramente vittime innocenti”.

leggi anche
A tre mesi dal crollo del ponte Morandi il ricordo delle vittime
Intervento
Perse l’ex marito nel crollo del Morandi, Giovanna Donato sulle parole di Toti: “Ci chieda scusa”

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.