Il punto

Pasqua, alberghi pieni a Genova: “Ci auguriamo il tutto esaurito”. In Riviera ancora pochi turisti

In città si viaggia verso il 100%, soprattutto nelle strutture più economiche. Tigullio fermo al 50%: "Troppo anticipata e il maltempo scoraggia le prenotazioni"

turisti de ferrari

Genova. Pasqua in chiaroscuro per gli albergatori della provincia di Genova. In città alcune strutture sono vicine al tutto esaurito e si conta di arrivare al 100% di camere occupate grazie alle prenotazioni dell’ultimo minuto. Tutt’altro scenario invece in Riviera dove gli hotel quest’anno rimarranno perlopiù semivuoti, anche se le contingenze del momento non intaccano le speranze di ripetere l’annata straordinaria del 2023.

“La situazione è in miglioramento, soprattutto nell’ultima settimana – spiega Laura Sailis, da poche settimane presidente di Federalberghi Genova -. Nelle piccole strutture a due-tre stelle abbiamo un buon tasso di occupazione, se non è il 100% siamo comunque vicini, mentre nei tre-quattro stelle la percentuale è più bassa, intorno all’80-90%, ma teniamo presente che si tratta di alberghi con più camere. L’anno scorso eravamo arrivati tutti al sold out e ci auguriamo di replicare. I prossimi tre-quattro giorni potranno dare la svolta verso un riempimento totale delle strutture”.

Che tipo di turista frequenta Genova a Pasqua? “È una festa soprattutto italiana e anche per questo i visitatori hanno un budget di spesa diverso dagli stranieri, che sono comunque presenti – osserva Sailis -. Anche le tariffe, infatti, rispecchiano la situazione: le categorie più alte hanno visto abbassarsi i prezzi, la fascia inferiore ha risposto molto meglio”. Manca il dato della ricezione extra-alberghiera, che potrebbe aver assorbito una parte delle famiglie in cerca di soluzioni più economiche.

Sul lungo termine, però, sta emergendo un segnale decisamente positivo: “A parte la clientela business che resta cinque-sei giorni in occasione dei convegni, come vediamo anche in questi giorni, in generale sta leggermente aumentando lo stay a Genova, cioè il numero di notti di permanenza – continua la presidente degli albergatori genovesi -. La città è un punto d’appoggio per vedere altri luoghi della riviera, ma sempre più persone la conoscono anche per la parte artistica. Questo è uno degli obiettivi su cui stiamo lavorando per incidere sulla durata del soggiorno: puntare non solo sull’Acquario ma anche su cultura, trekking e in futuro le spiagge. Gli stranieri ne sono consapevoli, mentre per gli italiani è spesso una scoperta inaspettata”.

Aldo Werdin, presidente di Federalberghi Liguria, dalla sua finestra affacciata sul Tigullio vede il cielo un po’ più grigio: “Pasqua? Sta andando molto lentamente – spiega -. Anzitutto perché quest’anno cade molto bassa, praticamente a fine marzo: in montagna c’è ancora molta neve e le temperature sono piuttosto basse anche in Liguria. E poi è previsto brutto tempo, quindi i clienti del Nord Italia non vanno al mare: al massimo passano qualche giorno al lago, che è più vicino. Gli stranieri prenotano in anticipo, perciò difficilmente si sposteranno, eccetto forse i francesi che arrivano in macchina. Se cambiassero le previsioni potremmo forse intercettare i ritardatari dell’ultimo momento”.

Archiviati i Portofino Days, che hanno fatto segnare buoni risultati agli hotel di Santa Margherita e Rapallo, per il weekend pasquale sono previsti tassi di occupazione intorno al 50%, al di sotto delle aspettative. Ma non c’è pessimismo: “Io dico sempre che i conti si fanno a fine anno – ricorda Werdin -. In Italia c’è un po’ di crisi, manca lo slancio post Covid. L’importante è ripetere i risultati dell’anno scorso, dopodiché ci sono tanti eventi imponderabili. Speriamo in un ottimo aprile, nei ponti del 25 aprile e 1° maggio, da lì inizierà poi la stagione estiva. L’intento è sempre quello di allungarla, bisogna inventarsi qualche manifestazione anche a ottobre e novembre. Ma siamo sulla buona strada, i risultati li stiamo vedendo”.

Un mondo a parte in Liguria è quello delle Cinque Terre. Secondo i dati comunicati ieri dalla Regione, a una settimana dalle festività le strutture ricettive di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore hanno registrato una media di prenotazioni che oscilla tra il 97 e il 99% per gli alberghi e tra il 90 e 92% per le altre soluzioni di alloggio. Ciò significa che il turismo alle Cinque Terre vale circa il 100% della capacità ricettiva sul territorio.

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