Genova. In attesa di poter scandagliare il modellino in legno di 6 x 2 metri che il Comune mostrerà agli investitori internazionali alla fiera Mipim di Cannes, il render bidimensionale di “Genova 2030” presentato oggi dal sindaco Marco Bucci al consiglio comunale, alle istituzioni e ai media, restituisce l’idea di città che l’amministrazione di centrodestra ha in mente per il futuro vicino e lontano.
Molte indiscrezioni di stampa, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo del porto, sono state confermate – riempimenti a ponente e a Sampierdarena, una seconda pista per l’aeroporto, le linee di metropolitana e skymetro, per fare alcuni esempi – ma nel disegno complessivo ci sono anche alcune novità su cui finora non ci si era concentrati. E riguardano in gran parte il ponente.
“Quella che vedete è un’ipotesi progettuale – ha sottolineato Bucci – non una decisione finale, ma vogliamo mostrarla per vedere come sarà presa nella convinzione che non esiste al mondo una città con possibilità di investimenti come Genova”. I temi principali del plastico – una rappresentazione 3D realizzata dallo studio Lorenzo Rossi Modelli – riguardano le infrastrutture strategiche, le nuove strutture di collegamento ma anche le aree portuali, profondamente ripensate ed estese, e un’implementazione degli spazi dedicati al tempo libero dei cittadini, quindi alla qualità di vita, tra aree verdi, spiagge e “zone cuscinetto”.

Tra le novità presentate nel piano, appunto, un nuovo quartiere dedicato ai lavoratori delle riparazioni navali di Sestri Ponente. Una sorta di Sestri 2 che prevede – ai punti 5.15, 5.16 e 5.17 – una riconversione a funzioni urbane e nuovo parcheggio d’interscambio, un polo culturale, strutture per la formazione, verde pubblico e ricettività, e la conferma di funzioni commerciale e artigianale alle spalle dei cantieri navali che saranno ampliati e ai quali si sommeranno nuovi spazi per le riparazioni navali (fino a un 40% in più oltre a quelle che resteranno tra molo Giano e il Waterfront Levante).
“Con il ribaltamento a mare di Fincantieri – spiega il sindaco Bucci – si libereranno aree alle spalle dell’attuale linea ferroviaria dove noi immaginiamo una zona di servizi che consentano a chi lavora nei cantieri navali, che saranno estesi, di trascorrere del tempo dopo il lavoro, con mense, strutture per fare attività ludiche o sportive, verde pubbliche, non un ghetto ma una zona di integrazione con il nucleo storico di Sestri, per migliorare l’interazione tra attività industriali e popolazione, oggi talvolta critica”. In quell’ambito, per Sestri, si parla anche di altri interventi: dalla riqualificazione di piazzale Aprosio e largo Coppi, a quella di villa Rossi Martini, di piazza Baracca, piazza Machiavelli, piazza Poch e Monte Santo ma anche della ristrutturazione di palazzo Fieschi e del mercato del Ferro.
Nella visione Genova 2030 grande spazio al nuovo porto, con più riempimenti e accosti dal bacino storico, a Sampierdarena, al ponente, anche sulla base dei cambiamenti che saranno portati dalla realizzazione delle nuova diga foranea (e con l’utilizzo dei materiali di risulta di scavi della gronda quanto del tunnel subportuale).

Nei giorni scorsi molte critiche sono state avanzate dalla minoranza in consiglio comunale per il fatto che questa “idea progettuale” sembra scavalcare l’iter che l’Autorità portuale sta portando avanti per la redazione del nuovo Piano regolatore portuale. “Tutte le idee sono state condivise al 100% con palazzo San Giorgio – ha dichiarato Bucci – ma non è detto che poi finiranno effettivamente nel piano stesso”. Alla presentazione anche il commissario della port authority Paolo Piacenza che però non si è fermato all’appuntamento con la stampa.
Sul fronte del porto, confermata l’ipotesi di ampliamento del terminal di Pra’, con la realizzazione di un porticciolo per la natanti sotto i 10 metri, l’estensione in prolungamento del canale di calma di Pra’. A levante del terminal di Pra’ una spiaggia artificiale per la popolazione a ridosso della diga. A proposito di spiagge, secondo la “visione” con il trasferimento dei depositi chimici da Multedo a ponte Somalia, ci sarà anche una rigenerazione della spiaggia di Multedo e dell’area retrostante, che sarebbe dedicata allo sport.
Rinviati a un futuro altri aspetti su cui pesano incognite, come la permanenza dell’intera sopraelevata una volta che sarà ultimato il tunnel subportuale e la possibile demolizione della storica diga foranea, su cui la Sovrintendenza ha messo chiari paletti. “Su questo possiamo dire che in futuro l’operatività del porto potrebbe richiedere che per sicurezza ne resti una porzione il più piccola possibile”, si è limitato a dire Bucci.

Il porto del futuro prevede anche una riorganizzazione dei terminal crociere e traghetti. Queste ipotesi non sono del tutto nuove ma, per riepilogare quanto emerso negli ultimi mesi, si parla di un possibile trasloco dei traghetti nell’attuale area del Sech (che si potrebbe spostare nella nuova colmata a ponente, già contemplata dall’attuale piano regolatore portuale), di nuovi accosti per ro-ro davanti all’attuale terminal Messina, e di un ridimensionamento del porto petroli. Nel disegno di Genova 2030 non c’è traccia, al momento, dell’estensione verso mare del terminal di Pra’. Ma come ha detto Bucci, “questo modellino non è scolpito nella pietra, solo nel legno.”
leggi anche

Allargamento portuale, il Ponente si prepara alla battaglia. Bruzzone (RossoVerde): “Pronti a scendere in piazza”
