Sperimentazione

Genova Parcheggi vara per prima la “settimana corta”, 4 giorni di lavoro per i dipendenti

È una delle prime aziende pubbliche in Italia: "Più spazio a famiglia e vita privata, aumenterà la produttività". Ad aprile via alla prima fase con 88 dipendenti

sede genova parcheggi

Genova. Quattro giorni di lavoro, tre giorni di riposo (almeno). La “settimana corta” diventa realtà per alcuni dipendenti di Genova Parcheggi, la società che gestisce la sosta a pagamento nel capoluogo e che si appresta a diventare agenzia della mobilità per tutta la città metropolitana. È il primo caso in assoluto per un’azienda pubblica in Liguria ed è anche uno dei primi esempi a livello nazionale.

L’accordo per la sperimentazione sarà firmato il 9 febbraio dai sindacati confederali di categoria (Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti) e sarà valido a partire dal 1° aprile, che cade di lunedì. E non sarà affatto uno scherzo, a dispetto della data: gli 88 dipendenti dislocati sul territorio, ausiliari del traffico o addetti alla sosta nelle strutture gestite dall’azienda, avranno un giorno di riposo in più ogni settimana a parità di ore lavorate e di retribuzione, grazie a una differente scansione dei turni.

“Abbiamo riconfigurato il modello di turnazione su quattro giorni invece che cinque – spiega il direttore generale Claudio Gavazzi -. Abbiamo codificato in 4 ore settimanali il tempo necessario per il cambio d’abito, mentre l’operatività effettiva verrà calcolata in 36 ore suddivise su quattro giorni da 9 ore ciascuno. Il contratto collettivo nazionale da 40 ore settimanali non cambia, il vantaggio è che si potrà godere almeno di tre giorni di riposo consecutivi, che in realtà potrebbero essere anche di più attaccandoli al sabato o alla domenica”. Fino ad oggi il tempo tuta, come si chiama in gergo, era quantificato in 20 minuti, da moltiplicare per gli eventuali orari spezzati. Col nuovo assetto, gestito da un apposito software, questo monte ore verrà “forfettizzato” e soprattutto i turni saranno uniformati in modo da accorciare per tutti la settimana lavorativa.

“Andremo avanti così fino al 31 dicembre – conferma l’amministratore unico Santiago Vacca – poi, se i risultati saranno quelli attesi, proseguiremo su questa strada. Riteniamo che possa esserci una reciproca convenienza, per i lavoratori e per l’azienda: molti sostengono che la settimana corta favorisca una migliore produttività”.

Il prossimo passo, se la sperimentazione avrà successo, sarà l’estensione del regime ai 64 impiegati e tecnici: “Sarà più difficile perché dovremo gestire il front office – riflette Gavazzi – ma la nostra speranza è poter allargare questa modalità a gran parte dei dipendenti, se non a tutti. Se miglioriamo la loro qualità di vita, lasciando ampio spazio alla famiglia e alla vita privata, ci aspettiamo una contropartita in termini di efficienza e impegno. Non è una regalia, è un modo per cercare di lavorare meglio”.

“Questa intesa può diventare un modello da esportare in altre città della Liguria ma anche nel resto d’Italia visto che ci sono pochissimi progetti simili a questo – spiegano Andrea Gamba (Filt Cgil), Raffaele Lupia (Fit Cisl) e Giuseppe Gulli (Uiltrasporti) – È un accordo che riguarda circa un centinaio di lavoratori e garantisce la possibilità di poter godere di un giorno di riposo in più senza intaccare minimamente le ore lavorate e la retribuzione. C’è soltanto una differente scansione dei turni. Crediamo molto in questo progetto perché vuole garantire al lavoratore una qualità della vita migliore. Chiediamo adesso al Comune di Genova di aprire un tavolo per allargare il modello ad altre aziende”.

Del resto si tratta di un percorso già tracciato. Negli ultimi cinque anni il numero dei dipendenti di Genova Parcheggi è rimasto pressoché invariato, ma la produttività è aumentata del 33,3% passando da 84mila a 112mila euro di fatturato pro capite. Il 2023 si è chiuso con un utile di circa 250mila euro. Ora la sfida è la trasformazione in agenzia della mobilità, un cambio d’identità che comporterà l’assunzione di nuove funzioni, tra cui la gestione diretta del contratto di servizio con Amt, ma che dovrebbe risultare “a somma zero” a livello di entrate e uscite.

Tra le grandi aziende private italiane che hanno già istituito la settimana corta ci sono Intesa Sanpaolo, Luxottica e Lamborghini. In alcuni casi si è trattato di una semplice ridistribuzione delle ore su meno giornate (come nel caso di Genova Parcheggi), altri hanno ridotto il monte ore complessivo tramite accordi integrativi coi sindacati. A livello pubblico è recentissimo l’esempio della Sace, società controllata dal Mef, che offre ai dipendenti la possibilità di lavorare 36 ore a settimana (anziché 37) per nove ore al giorno, scegliendo un giorno libero a piacere dal lunedì al venerdì sulla base di una programmazione mensile a livello d’area.

In base a una ricerca della multinazionale americana Adp, in Liguria il 20% delle persone intervistate si aspetta che la settimana lavorativa di quattro giorni diventerà la norma entro cinque anni, il 28% pensa che vi sarà piena flessibilità di orari e luoghi e il lavoro sarà giudicato dai risultati ottenuti (il vero e proprio smart working), il 20% crede che sarà possibile lavorare da qualsiasi parte del mondo senza problemi e che questo comporterà un maggiore e attento monitoraggio da parte dei datori di lavoro (24%).

leggi anche
Parcheggi, blu area a San Martino
Novità
Settimana corta a Genova Parcheggi, i sindacati: “Allargare modello ad altre aziende del Comune”

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.