Campomorone. Ha trascorso l’autunno e buona parte dell’inverno in voliera, saltando a piè pari la migrazione perché ferito e poi convalescente, ma adesso l’esemplare di biancone portato al Cras di Enpa di Campomorone è pronto a spiccare nuovamente il volo.
Il rapace, chiamato anche “aquila dei serpenti” per la sua predilezione per i rettili, era arrivato al centro recupero fauna selvatica dell’entroterra genovese i primi di settembre. Aveva una brutta infezione all’articolazione del gomito che non gli consentiva si stendere l’ala, e dunque di volare, e necessitava di cure antibiotiche per evitare che potesse morire di stenti.
Gli operatori del Cras l’hanno quindi preso in cura, consapevoli che quelli del ricovero erano proprio i giorni in cui questi uccelli iniziano la migrazione verso l’Africa subsahariana e che l’esemplare avrebbe rischiato di saltarla. Alla fine è successo proprio questo: l’infezione si è rivelata più ostica del previsto, e il maestoso rapace è rimasto in voliera per diversi mesi, in attesa di ristabilirsi completamente. Il lavoro degli operatori di Enpa, però, ha dato i suoi frutti, e il biancone tra qualche mese prima di poter tornare a librarsi nei cieli.
“È decisamente in forma, mangia regolarmente e sta scalpitando per essere di nuovo libero – spiegano dal Cras – Dovrà attendere ancora pochi mesi ed in primavera verrà rilasciato, in tempo per ricongiungersi con i suoi simili che sopraggiungeranno dall’Africa”. Il periodo della migrazione è quello più critico soprattutto per i rapaci, specie particolarmente protette, che finiscono spesso nel mirino dei bracconieri che approfittano degli spostamenti per puntare le doppiette verso il cielo. Al Cras di Campomorone, oltre al biancone è arrivata anche un aquila minore, recuperata a Campo Ligure con pallini nel corpo, e dalle voliere del centro sono passati anche un astore trovato sulle alture di Sestri Ponente, una poiana impallinata a Sor, e persino una gru.